20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Presidio allo stadio Friuli

Protesta degli animalisti davanti al Circo di Vienna

Espressa la contrarietà a qualsiasi forma di sfruttamento e violenza sugli animali per il divertimento degli umani

UDINE – Nel parcheggio dello stadio Friuli è andata in scena la protesta delle associazioni animaliste, che hanno manifestato contro l’impiego degli animali nei circhi. In questo caso il presidio è stato organizzato davanti all’ingresso dei Circo di Vienna, che in questi giorni ha scelto Udine per i suoi spettacoli.

«Non è la prima volta che manifestiamo contro il circo con animali qui a Udine e, temiamo, non sarà l'ultima – spiegano i rappresentanti della Lega per l’abolizione della caccia onlus e dell’associazione Animalisti  –. I motivi di questo nostro presidio sono sostanzialmente due: innanzitutto siamo contrari a qualsiasi forma di sfruttamento e violenza sugli animali per il divertimento degli umani, poi chiediamo una corretta applicazione e osservanza delle leggi esistenti e delle linee guida Cites cui il Comune di Udine ha aderito». 
Per questo una ventina di attivisti si è data appuntamento venerdì sera davanti allo stadio, intonando slogan e mostrando agli spettatori del circo cartelli a difesa degli animali.

«I circhi con animali – aggiungono gli animalisti – sono una delle più crudeli forme di violazione dei diritti degli animali che, costretti a vivere in condizioni che non si avvicinano neppure lontanamente al loro habitat naturale, sono sempre addestrati con metodi violenti. Tutti sanno che nessun animale selvatico è addestrato senza l'utilizzo di fruste, bastoni, uncini, catene e altri strumenti di tortura. I metodi di addestramento dei circensi sono ampiamente documentati da materiale foto e video più che esplicito. Inoltre, gli animali detenuti dai circhi vivono in condizioni di grave sofferenza a causa delle limitazioni di spazio, di condizioni climatiche non idonee alla loro natura, di irreversibile perdita della struttura sociale. Tutto questo è inaccettabile per un paese civile». Detto questo, le associazioni animaliste se la prendono con il Comune di Udine per il mancato rispetto delle norme Cites, che definiscono le modalità con cui gli animali devono essere detenuti. «Non occorre essere investigatori privati per constatare come le regole siano costantemente violate dai circensi con una spavalderia spaventosa».

Infine, al presidio è stato anche sottolineato come tutti che i circhi con animali in Italia ricevano fondi pubblici, senza i quali non potrebbero sopravvivere. «In altre parole – concludono – lo Stato e quindi tutti i cittadini, volenti o nolenti, sono indirettamente complici di queste violenze perpetrate ai danni degli animali».