27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Coinvolti soggetti da Tarvisio a Lignano

Contributi per la prima casa: scoperti 38 'furbetti'

Questi soggetti hanno percepito, senza averne diritto, 823.000 euro dalla Regione. Indagini della Guardia di Finanza di Udine

UDINE – La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Udine ha scoperto 38 persone che hanno percepito, senza averne diritto, 823.000 euro dalla Regione. Le indagini, in particolare, hanno riguardato i beneficiari dei fondi per l’acquisto della ‘prima casa’, concessi sia sulla base del reddito dichiarato, sia dell’utilizzo dell’immobile (deve essere il luogo della residenza e non può essere né locato né alienato a soggetti terzi).

La Finanza ha appaurato che alcune di queste 38 persone coinvolte nelle indagini dissimulavano la composizione del nucleo familiare al fine di ridurre ‘artificiosamente’ il reddito complessivo, altre presentavano situazioni reddituali diverse da quelle certificate per la richiesta di contributi omettendo di indicare in tutto, o in parte, patrimoni mobiliari e immobiliari, dichiaravano inesistenti ‘stati di bisogno’ previsti in relazione a soggetti in condizione di debolezza economica, richiedevano il contributo, sulla scorta di fittizie residenze.
In tali casistiche alcuni nuclei familiari, sebbene già proprietari di unità immobiliari, ne acquistavano altre (beneficiando della sovvenzione regionale) sulla scorta della residenza, sostanzialmente di comodo di un loro membro (coniuge o familiare). Ciò avveniva più diffusamente nelle aree turistiche dove sostanzialmente venivano finanziati dalla regione proprietari di ‘seconde case vacanza’.

Tra i casi più eclatanti, quello di soggetti percettori di contributo che avevano poi locato ‘a nero’ a terzi l’abitazione o altri che avevano indicato nelle richieste di finanziamento redditi per poche centinaia di euro annui mentre gli accertamenti condotti avevano rilevato situazioni reddituali ‘effettive’ di importo anche venti volte superiore o ancora persone che si erano ‘dimenticati’ di dichiarare nelle domande i redditi derivanti da altre proprietà immobiliari e fondi patrimoniali ammontanti a centinaia di migliaia di euro.
I protagonisti delle irregolarità, scoperte da Tarvisio a Lignano, da Latisana a Cercivento, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Udine o alla Prefettura del capoluogo di provincia per la violazione dell’art. 316 bis c.p. che a seconda dell’importo percepito prevede sanzioni amministrative o penali per chi dichiara elementi falsi (o omette di dichiararne di veri) nelle domande tese a godere di erogazioni pubbliche.