18 aprile 2024
Aggiornato 09:30
In Carnia

Rubava soldi dai conti correnti dei clienti: scoperta

Operazione congiunta di carabinieri e Guardia di Finanza. Scoperti ammanchi per oltre 2 milioni di euro. Nei guai una donna e suo marito

TOLMEZZO – Rubava i soldi dai conti correnti dei clienti. Negli ultimi anni una donna, con la complicità del marito, avrebbe sottratto oltre 2 milioni di euro. E’ accaduto in Carnia, dove i carabinieri della stazione di Tolmezzo, insieme ai militari della Guardia di Finanza hanno scoperto la truffa, dando applicazione a una misura cautelare personale (obbligo di dimora), a una di misura cautelare reale (sequestro preventivo) e a due decreti di perquisizione locale e personale nei confronti della dipendente di un noto istituto di credito e del coniuge per i reati di truffa e riciclaggio.

Nato tutto da una denuncia di un'anziano correntista
Tutto nasce dalla denuncia fatta nel gennaio del 2016 ai carabinieri di Tolmezzo da parte di un anziano correntista della banca in questione (Ubi Banco di Brescia), che lamentava l’ammanco di un importo pari a 150 mila euro dal suo conto. Dal racconto fatto dall’uomo, risultava come avesse intrattenuto rapporti e operato esclusivamente con l’impiegata finita nel centro dell’indagine. Persona della quale il denunciante aveva una  lunga conoscenza personale, dalla quale era nata una profonda fiducia e stima reciproca. Tali circostanze sono poi risultate essere comuni anche per le altre persone rimaste, loro malgrado, oggetto di raggiro da parte della stessa. Si tratta, purtroppo, in prevalenza di persone anziane o di coloro che, dopo aver lavorato all’estero, erano rientrate in Italia con i risparmi di una vita.

Venivano consegnati rendiconti fittizi
In particolare, carpendo la fiducia dei vari correntisti, la dipendente dell’istituto di credito, prospettando alla clientela la possibilità di effettuare proficui investimenti finanziari in titoli o azioni, si faceva consegnare denaro contante in più tranche e operava materialmente sui conti corrente dei truffati, sostituendosi ad essi a loro completa insaputa.
Tali somme di denaro, anziché essere impiegate nei prospettati investimenti, venivano intascate o dirottate su altri conti correnti paralleli, all’insaputa degli ignari clienti. Al fine di raggirare e convincere le persone truffate, l’indagata consegnava ai risparmiatori rendiconti fittizi simulanti irreali patrimoni e profitti.
Ne è quindi nata un’indagine ad ampio raggio, che ha visto il coinvolgimento della Guardia di Finanza e che ha permesso di far emergere altri casi di correntisti truffati, per ammanchi superiori ai 2 milioni di euro.

Sequestrati beni per 250 mila euro
Lo scorso febbraio gli investigatori hanno effettuato una perquisizione domiciliare a carico dell’indagata, rinvenendo e sequestrando varia documentazione probatoria sia cartacea che elettronica tra cui un’agenda, considerata poi dagli investigatori, il ‘libro mastro’ contenente dettagli importantissimi al fine della totale ricostruzione delle condotte criminose.
Alla coppia sono stati sequestrati benei per 250 mila euro: 7 mila euro in contanti, 18 borse di vari modelli e marche (The Bridge, Luis Vuitton, Prada, Fendi, Chanel…) del valore complessivo di circa 6 mila euro, una abitazione del valore di 160 mila euro, un’autovettura del valore di 20 mila euro, ulteriore documentazione utile al proseguo delle indagini.