18 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Bolzonello contrario, Serracchiani favorevole

Turismo: la giunta regionale intenzionata a introdurre la Tassa di soggiorno

Nonostante lo scetticismo degli albergatori, la Regione sarebbe intenzionata ad accelerare. Venerdì potrebbe arrivare il primo via libera al provvedimento

UDINE - E’ una di quelle notizie destinate a fare rumore, non fosse altro perché la tassa di soggiorno, che la giunta regionale potrebbe istituire già da venerdì nel corso della consueta riunione dell’esecutivo (dopo un processo di ammissibilità della norma durato un anno), era stata a lungo sconfessata. Era infatti l’estate del 2015 quando la Regione mise in cantiere il provvedimento. Le notizie sono ancora frammentarie, ma gli albergatori sono già in rivolta per almeno due motivi.  Primo perché, pur avendo ripetutamente ribadito la propria contrarietà  al provvedimento e dimostrato l’inefficacia del medesimo  laddove  è stata i introdotto, la Regione ha pensato bene di imporlo in barba ai loro dubbi, fatto salvo, pare, il nucleo alberghiero delle spiagge friulane. Vero è, dicono, che il turista vivrà questa tassa come l’ennesimo prelievo di danaro. Il secondo motivo di dissenso concerne il fatto che gli albergatori dovrebbero sobbarcarsi l’onere di riscuotere i proventi della tassa che poi andrebbero a finire nelle casse comunali.

Una tassa compresa tra 0,50 e 2,5 euro
Stando ai si dice, l’istituzione della tassa di soggiorno dovrebbe essere compresa tra i 0,50 e i 2,5 euro, a seconda della categoria alberghiera. Il punto è – fanno notare ancora gli operatori del settore –  che mentre si attende la riduzione promessa per tutte le imprese, si va invece a introdurre un balzello a carico di una categoria precisa: quella turistica, vale a dire realtà con fiscalità da impresa alle quali si chiederebbe la riscossione di un obolo da versare al Comune di riferimento, con la motivazione di migliorare accoglienza e fruibilità turistica  senza però avere un quadro preciso su quali opere sarebbero realizzate. Ma non è tutto.

Un balzello che non si configurerebbe come ‘tassa di scopo’
Non è ancora dato sapere quale forma avrà questo nuovo balzello, che di fatto non si configurerebbe come tassa di scopo, (che ha caratteristiche normative ben determinate). Insomma, gli albergatori temono che si tratti di un tentativo ‘furbo’ di far rientrare dalla finestra la tassa di soggiorno che il Fvg aveva rifiutato, facendo del diniego una bandiera di marketing commerciale. Nelle pieghe delle telefonate bollenti di queste ore tra operatori indignati e increduli, ci sarebbe la conferma che il vicepreside della Regione, Sergio Bozonello, si sarebbe dichiarato contrario a questa ipotesi ma che nulla avrebbe potuto contro il volere della presidente Serracchiani. Venerdì ne sapremo di più. Per adesso registriamo soltanto la legittima indignazione di un settore bypassato e snobbato e sul quale potrebbe abbattersi la scure di una decisione calato dall’alto con logica  neocentralista.