20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Ricordata anche la scuola di formazione

40° terremoto: ricostruzione del Duomo di Venzone esempio per il Centro Italia

A dirlo la presidente Serracchiani, intervenuto all'inaugurazione delle delle statue dei dodici Apostoli che si trovavano a coronamento del tetto del Duomo di Sant'Andrea

VENZONE - «Questa è una giornata importante per la comunità di Venzone e per il Friuli che venne colpito quarant'anni fa dal terremoto. Queste state sono l'emblema del completamento della ricostruzione e sono un esempio per le popolazioni del Centro Italia». Lo ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, nel duomo di Venzone, in occasione della cerimonia organizzata per il completamento del restauro, effettuato con il sostegno dell'amministrazione regionale, delle statue dei dodici Apostoli che si trovavano a coronamento del tetto del Duomo di Sant'Andrea, completamente distrutto dalle scosse del terremoto del 1976 e ricostruito per 'anastilosi' tra il 1988 e il 1995, riutilizzando le pietre originarie.
«E' un segnale importante - ha detto la presidente riferendosi a quest'ultimo tassello della rinascita del borgo medioevale
friulano - che è simbolicamente rilevante anche per le popolazioni dell'Italia centrale duramente colpite dai terremoti degli ultimi mesi. Il duomo di Venzone è un modello della possibilità di ricostruire dov'era e com'era, addirittura con le stesse pietre»«Credo che questo sia davvero - ha aggiunto Serracchiani - un aiuto prezioso, naturalmente in termini simbolici, un incoraggiamento che possiamo dare a quelle persone».

Le dodici statue restaurate, che sono ora visibili all'interno del Duomo, saranno collocate nel contiguo lapidario, per preservarle dalle intemperie. Di esse nei prossimi mesi saranno realizzate delle copie, destinate a prendere il posto, sul tetto, delle originali.  In questo modo sarà finalmente restituito l'aspetto originario al Duomo di Sant'Andrea apostolo, che fu consacrato dal Patriarca Bertrando di Aquileia il 2 agosto del 1338 (un anno prima del Duomo di Gemona) e custodisce al suo interno preziose opere realizzate tra il tredicesimo e il ventesimo secolo.

Nell'occasione Serracchiani ha voluto ricordare le tante iniziative promosse tra maggio e settembre nella ricorrenza del quarantennale del terremoto del Friuli, tra le quali la decisione di dar vita nella frazione di Portis di Venzone a una scuola
internazionale di formazione in materia di gestione della risposta in emergenza sismica, quale frutto di un lavoro messo a punto in particolare da Protezione civile Fvg, Università di Udine, Corpo nazionale dei vigili del Fuoco, Associazione Comuni terremotati e sindaci della Ricostruzione, Comune di Venzone.
Un campo di esercitazione permanente, la cui utilità è stata purtroppo resa evidente dai terremoti nell'Italia centrale, secondo la presidente Serracchiani, la quale ha anche richiamato l'analogia tra l'esperienza del Friuli terremotato e quella in atto nel Centro Italia: anche lì la recente più forte seconda scossa tellurica ha indotto le autorità a privilegiare il trasferimento provvisorio di parte della popolazione nelle più sicure zone costiere, per poi avviare la ripresa produttiva e la ricostruzione dei tanti piccoli borghi devastati, che ricordano quanto accadde quarant'anni fa in Friuli.