19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Giovedì notte

Cuore prelevato a Trento con l'elicottero: in Fvg ha salvato una vita

Collaborazione tra Protezione civile e Servizio sanitario regionale per effettuare una delicata operazione nel capoluogo friulano

UDINE - Durante la notte di giovedì 17 novembre si è verificato un intervento combinato tra Protezione Civile e Servizio sanitario regionale che ha consentito di concludere positivamente un trapianto di cuore nella Cardiochirurgia dell’ospedale di Udine.
Infatti, non appena dall’Ospedale di Trento è stata comunicata la disponibilità di un cuore idoneo a essere trapiantato, alle ore 3 del mattino, un equipe di cardiochirurghi dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine, composta da un cardiochirurgo e un infermiere, ha raggiunto in auto il capoluogo trentino, dove ha proceduto al prelievo dell’organo.

Coinvolta la Protezione civile regionale
Alle ore 6.31 l’equipe udinese, vista la necessità di un tempestivo trasporto dell’organo da trapiantare e considerate le difficoltà di collegamento su ruote con la città di Trento, ha allertato il Centro Regionale Trapianti del Friuli Venezia Giulia che, coordinandosi con il responsabile dell’Elisoccorso regionale Giulio Trillò, ha contattato la Protezione Civile Fvg per chiedere la disponibilità ad eseguire il trasporto con il proprio elicottero. L’immediata attivazione del mezzo ha fatto si che alle ore 10.10 il velivolo potesse ripartire da Trento con a bordo l’equipe udinese e l’organo prelevato alla volta dell’Ospedale di Udine, sulla cui elisuperficie è atterrato alle ore 11.

Ha funzionato la collaborazione interistituzionale 
Il tempestivo trasporto all’Ospedale di Udine del cuore prelevato a Trento ha consentito di ridurre al minimo i tempi di ischemia, cioè l’intervallo tra il momento del prelievo e quello del trapianto aumentando così notevolmente le possibilità di riuscita della operazione: si è trattato di una operazione combinata che ha garantito la massima efficienza nella delicatissima fase del trasporto dell’organo appena espiantato, fondamentale per il successo del re-impianto. 
«Si tratta di un altro concreto esempio delle sempre più frequenti collaborazioni interistituzionali  - afferma il direttore generale Mauro Delendi - che contribuiscono ad accrescere efficienza ed efficacia nelle risposte del sistema anche nelle circostanze più critiche».