20 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Accordo tra Regione e Rfi

Un piano da 2,6 miliardi di euro per collegare il Fvg al resto del Paese

Riattivazione della linea Sacile-Gemona, per treni viaggiatori e finalità turistiche. Sviluppo dell'intermodalità ferro/gomma/bici, miglioramento dell'accessibilità nelle stazioni per le persone a ridotta mobilità; sono solo alcune delle azioni previste

UDINE - Potenziamento infrastrutturale e tecnologico per migliorare gli standard di qualità del servizio ferroviario e
velocizzare i collegamenti tra il Friuli Venezia Giulia e il resto del Paese. Riattivazione della linea Sacile-Gemona, per treni viaggiatori e finalità turistiche. Sviluppo dell'intermodalità ferro/gomma/bici, miglioramento dell'accessibilità nelle stazioni per le persone a ridotta mobilità e interventi a favore dei collegamenti transfrontalieri. Oltre alla velocizzazione della tratta Venezia Mestre-Trieste. 
Sono questi i principali contenuti del Protocollo d'intesa, firmato a Roma dalla presidente della Regione Debora Serracchiani e dall'amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana Maurizio Gentile.

Un accordo che vale 2,6 miliardi di euro
Il Protocollo d'intesa riguarda significativi aspetti legati alle competenze regionali in materia di trasporto ferroviario delle persone in base al decreto Legislativo numero 111 del 2004, tra i quali l'interesse regionale alla connessione con il nodo di Venezia Mestre e la competenza sui servizi ferroviari anche transfrontalieri. L'intesa fa seguito all'Accordo quadro tra Friuli Venezia Giulia e Rfi sottoscritto nel febbraio 2016, finalizzato a rendere più competitivo il ‘Sistema Regione’ attraverso un rafforzamento del trasporto su ferro e rientra nelle procedure per un nuovo affidamento del servizio di trasporto ferroviario regionale.
L'investimento economico complessivo relativo agli interventi inseriti nel Protocollo è pari a 2,6 miliardi di euro, di cui 413 milioni già finanziati. Sono, inoltre, indicati gli interventi considerati prioritari, i tempi di realizzazione previsti e i risultati attesi sui servizi ferroviari.
Tra gli obiettivi perseguiti, figura in particolare la velocizzazione della linea Venezia Mestre-Trieste, per far viaggiare i treni a una velocità massima di 200 chilometri orari e ridurre i tempi di percorrenza a poco più di un'ora.

Alcuni degli interventi previsti
Entro il 2018 sarà realizzata la nuova fermata a servizio dell'aeroporto regionale di Ronchi dei Legionari. L'anno successivo sarà completato l'adeguamento tecnologico del tratto Udine-Ronchi. Nel 2020 è invece prevista la conclusione della prima fase del potenziamento della linea storica tra Bivio d'Aurisina e Villa Opicina (in provincia di Trieste) con l'obiettivo di incrementare la capacità per i servizi transfrontalieri e merci.
Altri interventi di rilievo che saranno attuati nei prossimi anni riguardano l'adeguamento del nodo di Udine e il raddoppio della linea Udine Palmanova-Cervignano, intervento per il quale è in corso la progettazione preliminare. Importanti interventi previsti nei prossimi anni anche nell'ambito del trasporto delle merci tra i quali il potenziamento della stazione di Trieste Campo Marzio per l'incremento delle prestazioni del traffico merci, già finanziato per 60 milioni di euro, e l'adeguamento a 750 metri dei moduli di sosta e precedenza delle stazioni di Palmanova, Monfalcone e Gorizia.

I commenti
«La firma del Protocollo odierno - ha osservato la presidente Debora Serracchiani - rappresenta un passaggio molto importante non solo per i rapporti con Rete Ferroviaria Italiana, con cui abbiamo già siglato un Accordo quadro, ma soprattutto per il miglioramento delle infrastrutture del Nord Est e del Friuli Venezia Giulia in particolare». «Con questo accordo – ha proseguito la presidente – mettiamo nero su bianco un cronoprogramma, indichiamo quali sono le priorità, tra le quali non solo la manutenzione ordinaria ma anche una parte importante di velocizzazione della nostra rete ferroviaria, il recupero della Sacile-Gemona e alcuni interventi che riguardano l'accessibilità alle stazioni, che rendono più agevole l'ingresso in treno».
Queste le parole di Maurizio Gentile. «Il Protocollo - ha sottolineato - è un'ulteriore conferma dell'attenzione di RFI e Regione per realizzare la cura del ferro e sviluppare un autentico trasporto integrato e sostenibile, con importanti investimenti per stazioni e principali linee ferroviarie del Friuli Venezia Giulia».