25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Prospettiva futura

Novità terapeutica: trapianti di rene prima della dialisi

Il trapianto renale preemptive presenta vantaggi sia da un punto di vista clinico sia psicologico e sociale, durante il convegno è emersa la sua importanza in un'ottica di miglioramento della qualità della vita dei pazienti

UDINE - I pazienti con insufficienza renale cronica, non ancora in dialisi, possono essere trapiantati utilizzando il
rene di un donatore deceduto. La possibilità terapeutica è diventata realtà dallo scorso giugno nel Centro trapianti renali di Udine, con il trapianto preemptive. E' quanto emerso durante il convegno 'Programmi di sviluppo del trapianto renale in Friuli Venezia Giulia: focus sul trapianto preemptive', organizzato da Domenico Montanaro, direttore della struttura operativa complessa di Nefrologia dialisi e trapianto renale dell'Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine (Asuiud), in collaborazione con l'associazione nazionale emodializzati-dialisi e trapiantato del FVG (Aned), nella sala Ajace del municipio di Udine.

L'assise ha approfondito il trapianto preemptive, quello attuato prima che il paziente debba iniziare la dialisi e che, come ha spiegato Montanaro, «può essere eseguito sia utilizzando un rene di donatore vivente sia deceduto ma, nella maggior parte delle regioni italiane, esso viene realizzato solo se il paziente dispone di un donatore vivente perché l'altra opzione viene rivolta a pazienti che sono già in trattamento dialitico».
La nuova opzione terapeutica, che consente il trapianto da donatori deceduti, è resa possibile grazie all'elevato numero di donatori di organi della nostra regione «che permette di poter trapiantare le persone prima di iniziare il trattamento dialitico senza penalizzare quelli che restano in lista di attesa» ha specificato Montanaro.

All'incontro ha partecipato anche l'assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca che ha ribadito l'importante novità terapeutica in un'ottica di miglioramento della qualità di vita del paziente: «migliorare le condizioni dei pazienti anche guardando alla modalità di trapianto di rene prima di iniziare la dialisi attraverso donatori deceduti rappresenta un'importante prospettiva per il futuro», ha affermato.

Il trapianto renale preemptive rappresenta il trattamento di prima scelta dell'insufficienza renale cronica avanzata, come è stato illustrato, e presenta vantaggi sia da un punto di vista clinico sia psicologico e sociale, considerando che non viene mai interrotta l'attività lavorativa del paziente.

«La cultura del dono degli organi, che pone il Friuli Venezia Giulia ai primi posti nella classifica nazionale, permette anche alla medicina, ai suoi professionisti e alle istituzioni di poter meglio operare e questo convegno ci permette di affrontare tematiche importanti per avviare riflessioni, in un'ottica di sviluppo e miglioramento del sistema», ha osservato Telesca, evidenziando quanto siano significativi i confronti fra professionisti, associazioni, istituzioni, le innovazioni tecnologiche, la capacità di affrontare anche le questioni etiche per creare percorsi di continuo miglioramento a favore dei pazienti.
L'assessore ha sottolineato le iniziative della Regione nel settore sanitario e i servizi di qualità attivati anche in anni
difficili per le scarse risorse economiche rilevando che, anche grazie alla riorganizzazione sanitaria, si riescono ad
incrementare le attività a favore del territorio e del cittadino.

Nel corso del convegno sono state illustrate, inoltre, le modalità per essere messi in lista d'attesa nel Centro trapianti
di Udine per poter effettuare questo innovativo tipo di trapianto, che già da tempo viene effettuato nelle Regioni
Toscana e Piemonte.