29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
900 mila forme

Ecco 'Momenti Montasio', campagna per promuovere il Dop

"La sfida che intendiamo affrontare - ha detto l'assessore Shaurli - è quella di far conoscere questo prodotto di pregio soprattutto al di fuori di Fvg e Veneto, ovvero nel resto del Paese".

UDINE - Riposizionare il formaggio Montasio, unica Dop del settore lattiero caseario del Friuli Venezia Giulia, la terza per importanza del Veneto, in una quota di mercato che risponda alle attese dei produttori e dell'intero settore della zootecnia; un settore che si potrà rilanciare attraverso questa nuova sfida, fondata sulla conoscenza del prodotto e della sua qualità, e promossa con il sostegno della Regione.
Questi, in sintesi, i contenuti dell'intervento dell'assessore regionale alle Risorse agricole e forestali, Cristiano Shaurli, alla presentazione, a Udine, della campagna di promozione del formaggio Montasio, che avrà quale slogan: 'Momenti Montasio'.

Il Montasio sarà fatto conoscere al di fuori del Triveneto
«E' con grande soddisfazione - ha detto l'assessore Shaurli - che insieme al Consorzio per la tutela del formaggio Montasio presentiamo un progetto di promozione e valorizzazione del Montasio, con la partecipazione degli stessi produttori, e che si pone l'obiettivo di non accontentarsi di elencare i problemi, ma di cominciare a dare risposte a un settore, quello lattiero-caseario, che sta attraversando una lunga situazione di crisi»«La sfida che intendiamo affrontare - ha detto l'assessore - è quella di far conoscere questo prodotto di pregio del nostro territorio, non solo ai consumatori del Friuli Venezia Giulia e del Veneto orientale dove viene realizzato, ma anche e soprattutto al di fuori, ovvero nel resto del Paese».
Fino a qualche anno fa, ha infatti ricordato il presidente del Consorzio, Terenzio Borga, nell'intero Friuli Venezia Giulia e nelle province di Treviso e di Belluno, e in parte della Provincia di Venezia, si produceva complessivamente ogni anno un milione di forme di formaggio Montasio.
Ora, la produzione è calata a 900 mila forme, anche a causa della situazione generale del consumo dei formaggi, in Italia e non solo. L'obiettivo della campagna, che sarà sostenuta dalla Regione nel prossimo triennio e sarà curata dall'Aipem di Udine, come ha spiegato Paolo Molinaro, responsabile dell'agenzia, sarà quello di consolidare la conoscenza del marchio tra i consumatori, ripartendo dalla comunicazione.

Una campagna ad hoc
Il tutto attraverso un progetto, ha specificato, che si svilupperà su quattro versanti: quello digitale, tramite la riorganizzazione del sito del consorzio e un'intensa attività sui social network; quello convenzionale, con una campagna di promozione sui media personalizzata rispetto alle diverse zone di intervento; negli eventi, quelli principali del Friuli Venezia Giulia e non solo, ma anche mediante esibizioni di cuochi tra il pubblico e nelle manifestazioni, e la promozione di cibo da strada (street food); nonché a mezzo stampa.
Questo progetto di comunicazione e rilancio è partito un anno fa, in un incontro che l'assessore Shaurli aveva avuto con i responsabili del Consorzio per la tutela del formaggio Montasio, nel quale aveva chiesto che venisse presentato un piano strutturale e verificabile, precondizione per l'impegno pubblico.

Un formaggio espressione di un territorio 
In quell'occasione è stato anche recepito il messaggio volto a privilegiare la qualità e la tracciabilità del prodotto, quali prerogative ineludibili per il rilancio.«Questo percorso - ha aggiunto l'assessore - è anche una parte della possibile ripresa della zootecnia, che potrà avvenire attraverso il rafforzamento, innanzitutto, del valore aggiunto dei prodotti trasformati e mediante una sempre più forte identificazione fra territorio e prodotto»
Com'è stato precisato, il Montasio Dop è prodotto esclusivamente con latte raccolto dagli allevamenti esistenti in Friuli Venezia Giulia. «Dobbiamo quindi saper essere orgogliosi - ha concluso Shaurli - di questo prodotto e della realtà che esso rappresenta: il Montasio si identifica nel nostro territorio ed è frutto della cultura del nostro mondo rurale».