19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
La decisione della giunta

Autonomie locali: Panontin, set indicatori per valutare i Comuni

Il concetto costituzionale di adeguatezza serve per quantificare i fabbisogni standard di un ente e significa compiere valutazioni di performance e misurazioni di efficienza per evidenziare eventuali utilizzi eccessivi di risorse o, al contrario, inadeguati rispetto al necessario

UDINE - La giunta regionale, su proposta dell'assessore ad Autonomie locali e Coordinamento delle riforme, Paolo
Panontin, ha approvato un atto di indirizzo con cui è stato definito un set di indicatori per la rilevazione dell'adeguatezza organizzativa dei Comuni. Il set, già condiviso nelle linee generali con Anci, verrà proposto ora al Consiglio delle autonomie locali per una condivisa scelta dei criteri da utilizzare effettivamente e che verranno considerati in una prossima deliberazione preliminare della giunta.
Il concetto costituzionale di adeguatezza serve per quantificare i fabbisogni standard di un ente e significa compiere valutazioni di performance e misurazioni di efficienza per evidenziare eventuali utilizzi eccessivi di risorse o, al contrario, inadeguati rispetto al necessario.

L'elenco di indicatori è suddiviso in cinque aree: dotazione organica, strumentale, bilancio, performance, modalità di gestione. La lettura comparata di un numero significativo di indici selezionati nell'ambito delle cinque aree porta alla determinazione di un valore complessivo per ciascun Comune che permetterà di considerare l'adeguatezza di un ente.
Il Cal dovrà sceglierne almeno un criterio per ognuna delle prime quattro aree, in aggiunta ai due criteri obbligatori riferiti al rispetto del patto di stabilità e al corretto utilizzo degli spazi finanziari; potrà essere scelto, inoltre, se utilizzare gli indicatori riferiti alla modalità di gestione, nonché proporre per tutte le aree ulteriori nuovi indicatori, purché questi facciano riferimento a dati aperti, immediatamente disponibili e completi. Potrà essere suggerita una pesatura per ogni indicatore in modo da determinare per ciascun Comune valutato un risultato da confrontare rispetto ad un range che denota la particolare adeguatezza organizzativa.

«Questo è di fatto l'ultimo atto del processo di riordino e anche l'attuazione dell'accordo sottoscritto quest'estate con Anci e alcuni Comuni in particolare con cui l'amministrazione regionale prendeva l'impegno di definire con delibera di Giunta i criteri con cui misurare l'adeguatezza», spiega Panontin.
I 216 Comuni del Friuli Venezia Giulia sono suddivisi in tre categorie: nella prima appaiono i 31 enti locali che risultano
già adeguati per legge a causa della dimensione demografica; nella seconda i Comuni non adeguati perché sotto determinate soglie demografiche; nella terza sono inseriti appunto quei Comuni, 19 in tutto, per i quali va verificata la presenza di una particolare adeguatezza in base alle indicazioni che verranno definite nella delibera di Giunta, previa consultazione con il Cal.