20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Operazione della Gdf

Denunciato imprenditore cinese per sfruttamento della prostituzione

E' il titolare di un centro massaggi di Pradamano. L’anomalo andirivieni di avventori, tutti di sesso maschile, e la contenuta permanenza all’interno dei locali, hanno spinto i militari del Nucleo di Polizia tributaria ad approfondire il contesto

UDINE - I finanzieri del Comando provinciale di Udine, su ordine del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo, hanno sottoposto a sequestro i locali di un centro massaggi di Pradamano. L’esercizio, gestito da un 52enne cittadino cinese, si presentava, esternamente, come un tradizionale centro estetico, ingentilito da raffinati motivi orientali diretti a suggestionare la clientela a sperimentarne l’atmosfera di delicato e riservato relax.
L’anomalo andirivieni di avventori, tutti di sesso maschile, e la contenuta permanenza all’interno dei locali, hanno spinto i militari del Nucleo di Polizia tributaria di Udine ad approfondire il contesto che, già così, iniziava a rivelare gli aspetti tipici di una casa di tolleranza.

Sono stati interpellati i clienti del centro
Grazie, quindi, a una serrata attività di indagine, svoltasi anche interpellando direttamente, e immediatamente, la clientela appena uscita dal centro, le fiamme gialle hanno dimostrato che gli avventori, ben consapevoli della effettiva tipologia del locale, vi si recavano apposta per fruire delle prestazioni sessuali offerte dalle lavoratrici, anch’esse cinesi, a completamento di un massaggio che di estetico aveva solo il nome. Alcune delle ragazze, naturalmente prive di certificazioni o abilitazioni all’esercizio della professione fisioterapica, erano, peraltro, note con nomi italianizzati di mera fantasia utili, però, nel passaparola dei clienti abituali, per descriverne le doti e mirare all’aumento di domanda per accrescere il volume d’affari.

I locali sono stati sequestrati
Grazie alla ricostruzione operata, il titolare, un imprenditore cinese residente a Milano, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Udine per violazione della cosiddetta legge Merlin, per aver tollerato ma, soprattutto, sfruttato l’esercizio del meretricio all’interno dei locali da lui gestiti. Ne è seguita, su ordine dell’Autorità giudiziaria, una perquisizione dei locali, grazie alla quale sono stati acquisiti ulteriori spunti che hanno, poi, portato, su proposta dei militari, condivisa dalla Procura della Repubblica di Udine e da questa formulata al Tribunale alla sede, al sequestro preventivo del centro massaggi, funzionale ad impedirne la prosecuzione dell’attività.
Nel corso delle operazioni, i Finanzieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro ulteriore documentazione e 1.500 euro in contanti, provento delle prestazioni rese nelle ore precedenti. La posizione fiscale della ditta è ora al vaglio dei militari, chiamati a ricostruirne il reddito effettivamente incassato dalla remunerativa, ma illecita, attività esercitata.