29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Il graffio di Linda

Bertossi si autocandida...per ora senza schieramento

La corsa a palazzo D'Aronco è cominciata con la candidatura dell'ex assessore regionale e con la presa di distanza dai nomi della politica di Da Pozzo e Tonon

UDINE - Eccomi, ha scritto. Sono pronto a guidare palazzo d’Aronco, ha precisato. E vi elenco pure i punti nevralgici del programma, ha puntualizzato. Doveva essere un’uscita col botto grazie all’ospitalità del quotidiano locale che gli ha dedicato – senza alcun commento – lo spazio di una pagina dove il nostro ha spiegato come farebbe il sindaco di Udine. Ma si è dimostrata, invece, un’uscita un po’ improvvida e un po’ intempestiva.

Una discesa in campo…senza schieramento
Il peccato originale del ‘proclama’ di Enrico Bertossi è che non ha detto per quale schieramento intende correre. E non è certo un omissis, ma una precisa strategia di chi – come spiega il dem Enzo Martines nell’intervista al Diario – dimostra di essere a metà tra l’elastico e il politicamente disinvolto. Nel 2003, Bertossi aveva annunciato la sua candidatura a guidare la Regione per il centrodestra. Ma era arrivato o stop di larghi settori di An. Nessuna paura, pochi giorni dopo era già stato arruolato dalle truppe di Illy nel centro sinistra dove avrebbe ricoperto l‘incarico di quello che era stato definito il super assessorato.
Cinque anni dopo, Bertossi bussa al centrosinistra di Udine e non nasconde che gli piacerebbe fare il sindaco. Ma non accetta l’idea delle primarie nel mentre la base del Pd fa capire che non sarebbe candidato gradito. Lui si fa da parte e abbandona la politica attiva ma si rifà vivo nel 2013 con l’appoggio a Serracchiani (che 'ricambierà' con la guida di Informest) e con la candidatura a capolista alla Camera per il Centro democratico, collegato al Pd. A Udine il partito ottiene 265 voti alla Camera e 248 al Senato.

La presa di distanza di Da Pozzo e Tonon
E siamo a oggi con l’autocandidatura supportata da un civica. Bertossi non dice da che parte sta, ma è lo stesso Martines a ipotizzare che ammicchi decisamente al centrodestra. E mentre dall’agone politico piovono commenti, giudizi e ipotesi, Bertossi deve incassare due docce fredde arrivate dal presidente della Camera di commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo e da quello di Confindustria di Udine, Matteo Tonon, i qualli hanno fatto sapere che non c’è alcun sostegno al progetto di Bertossi. In realtà a tirare in ballo i vertici delle due associazioni di categoria era stato il consigliere comunale di Udine, Loris Michelini.
Resta il fatto che sia Tonon sia Da Pozzo ci hanno tenuto a precisare che «nessun sostegno è stato dato né direttamente né indirettamente alla candidatura di Bertossi, né siamo a conoscenza di alcun manifesto politico al quale si fa riferimento sempre nell’articolo», come scrive il presidente di Confindustria. Lo stesso Da pozzo aggiunge poi che la «Cciaa sostiene lo sviluppo della città, non singoli candidati».

L’ex enfant prodige della Dc
Bertossi ritiene probabilmente di avere il vento in poppa. Bontà sua!, l’unica cosa che ci sentiamo di dire – al di là dell’omissis con chi e per chi vorrebbe correre – è che in politica ‘a volte ritornano’ è un detto che agli elettori è diventato vieppiù indigesto. Nessuno mette in dubbio le capacità amministrative dell’ex enfant prodige della Dc (è stato anche assessore comunale dal 1985 al 1992), ma proprio per questo dovrebbe avere la consapevolezza che la politica ha subito una mutazione genetica che ne ha cambiato le regole del gioco e le aspettative di chi ha ambizioni di ritornare sulla scena da primattore. Anche se, ovviamente, tutto può accadere.