25 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Politica in Provincia

Acque agitate nella Lega per la scelta di salvare Asia Battaglia

Comincia male l’avvicinamento di Fontanini alla corsa verso palazzo D’Aronco. Il presidente della Provincia prende le distanze da Forza Italia e decide in autonomia di salvare la sua ex segretaria e non Barberio

UDINE – Comincia male l’avvicinamento di Pietro Fontanini alla corsa verso palazzo D’Aronco. Il presidente della Provincia, infatti, ha già preso le distanze da Forza Italia, decidendo in autonomia in merito alla riduzione della giunta. Invece di assecondare le richieste dei forzisti e quindi di ‘tagliare’ due assessori esterni (non eletti dal popolo), ha preferito fare di testa sua, sacrificando Leonardo Barberio e salvando Elisa Asia Battaglia.

Una scelta che non è piaciuta Forza Italia ma soprattutto ai militanti della Lega Nord. In molti si chiedono le ragioni per cui il presidente abbia preferito salvaguardare la sua ex segretaria (nominata in giunta) anziché un assessore eletto come Barberio. Anche perché in questi mesi in cui Battaglia ha retto la sezione di Udine in veste di commissario, assicurano dal movimento, non ha certo brillato per capacità politiche. C’è maretta, per questo, nel Carroccio. Barberio in primis pare non l’abbia presa bene e già per mercoledì sera è stata convocata una riunione per discutere della faccenda all’interno del partito.

Come detto, Fontanini non ha cominciato con il piede giusto il rapporto di alleanza con Forza Italia. Quest’ultima, non è un segreto, preferiva un taglio dei compensi degli assessori anziché una riduzione della giunta, e in seconda battuta premeva per un taglio dei non eletti: Musto e Battaglia. Due richieste in linea con la politica del Carroccio, che avrebbero potuto portare benefici anche da un punto di vista mediatico. Così non è stato, e Fontanini ha lanciato un segnale chiaro nell’ambito dell’alleanza con Forza Italia: a decidere, finchè sarà presidente, sarà lui, non gli alleati. Ma per uno che aspira a essere il prossimo candidato del centrodestra in Comune di Udine non è certamente un inizio collaborativo.

Un’ultima annotazione: decidendo di far uscire Barberio dalla giunta anziché Battaglia, Fontanini non ha ridotto i costi per gli amministratori: il primo, infatti, in quanto eletto, resterà in Consiglio. La secondo, da nominata, sarebbe uscita da palazzo Belgrado 'a costo zero'.