20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Impressioni, ricordi, auspici

L'emozione di varcare, dopo tanti anni, la soglia del Carnera

Il racconto del nostro collaboratore, Lorenzo Pegoraro, entrato nel palazzetto a poche settimane dalla conclusione dei lavori di rifacimento

UDINE - Varcare la soglia del Carnera, dopo tanti anni, è un’emozione, è inutile negarlo. E’ tornare in un luogo che ci ha visto assistere a partite di basket più o meno belle, come ai concerti o agli eventi più vari. Come quella volta che il palasport si riempì per ospitare una due giorni di incontri con il Dalai Lama nel maggio del 2012, che poi fu una delle ultime occasioni in cui tale struttura venne utilizzata dal pubblico.
In quell’anno la Udine dei canestri non aveva più né la serie A né la Snaidero dei giocatori con la maglia arancio, come i seggiolini del parterre del Carnera. C’era però già la Gsa del presidente Pedone che, proprio al Carnera, continuava la tradizione del basket a Udine seppure in una categoria non certo prestigiosa come la Divisione nazionale B (DNB). Successivamente a quella stagione, il basket udinese si trasferì al palasport Benedetti, dove trovarono casa anche le ragazze dello Sporting.

Le sensazioni cambiano rispetto a quello che uno si attende
Quali le sensazioni, quindi, nel ritornare, anche se a lavori non ultimati, nell’impianto dei Rizzi? Dipende un po’ anche da come ci si pone, da cosa pensa di trovarci. Se qualcuno crede di entrare in un palasport praticamente nuovo, moderno, con sale e metrature per tutto ciò che riguarda il contorno dell’evento sportivo (sale hospitality, più postazioni bar, spazi dove inserire il negozio di articoli sportivi, una grande sala stampa), probabilmente rimarrà deluso. Il Carnera rimane il vecchio Carnera con i suoi spazi, con le sue cubature, con la sua forma a 'confetto'. E con i suoi 3.750 spettatori di capienza.
Se, invece, uno è consapevole che quanto si sta finalmente concludendo sono, per lo più, lavori di messa a norma e di adeguamento di un impianto vetusto che era rimasto quasi inalterato dalla sua inaugurazione (1970), beh, allora, lo spirito è ben diverso e ci si può compiacere di quanto gli si presenta agli occhi, ancorché una parte importante dei lavori (come il nuovo impianto di trattamento dell’aria) non sia visibile.
Il colpo d’occhio dell’arena, del campo di gioco, è notevole. Il parquet vecchio ed usurato è stato sostituito da uno completamente nuovo, molto più chiaro e con inserti azzurri. L’azzurro è anche il colore dei nuovi seggiolini del parquet, mentre, dove una volta c’erano gli storici, ma scomodi, gradoni degli altri settori, troviamo più piacevoli seggiolini con colori che gradano dal rosso al giallo passando per l’arancio.

Addio 'incubo' bagni
Altra novità tutt’altro che banale sono i bagni. Quelli del vecchio Carnera, per chi se li ricorda, erano tremendi: freddi, antiquati, con rubinetti dell’acqua che perdevano e con la cronica mancanza di salviette o di un asciugatore per le mani. Finalmente si è messo mano anche a questi, alcuni sono già pronti, per altri i lavori sono in corso. Finalmente ci sono bagni dignitosi, moderni, colorati. Starà poi a chi li usa lasciarli puliti a chi viene dopo di lui. 
Altri cambiamenti sono annunciati perché i lavori che li riguardano devono ancora essere compiuti. I tabelloni dei punti saranno nuovi e collocati sopra le curve, non ai due lati centrali del palasport come in precedenza. Le biglietterie saranno rifatte (erano delle specie di tuguri). La sala del bar pure sarà completamente rinnovata e pare che sarà la stessa Gsa ad occuparsene.

Palazzetto disponibile per la sfida alla Fortitudo? 
Quando, finalmente, tutto questo sarà visibile ed accessibile al pubblico? Come si è letto, il Comune non fissa più date per evitare ulteriori delusioni a chi si aspettava di vedere già al Carnera il match tra Udine e Treviso del 23 dicembre scorso. Una certezza è che il derby con Trieste del 19 marzo si giocherà ancora a Cividale, casa anch’essa accogliente per la Gsa. Ma i tifosi non dovranno aspettare ancora molto per tornare ad entrare nell’impianto dei Rizzi. Azzardiamo una previsione: il ritorno in Friuli dell’ex coach snaiderino Matteo Boniciolli alla guida della sua Fortitudo Bologna, in programma il prossimo 22 aprile, avverrà proprio tra le storiche mura dell’impianto dei Rizzi.