20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
L'intervento

Wi-fi alla Cavarzerani: Forza Italia conferma il proprio no

"Certi privilegi - afferma il consigliere comunale Vincenzo Tanzi - vanno prima garantiti agli italiani che pagano le tasse, altrimenti c'è il rischio di creare discriminazione"

UDINE - Forza Italia Udine si schiera apertamente contro la decisione di Prefettura e Croce Rossa di installare il wi-fi gratuito all'interno dell'ex caserma Cavarzerani. «Crediamo - afferma il consigliere comunale Vincenzo Tanzi - che questo sia l’ennesimo specchietto per le allodole, come lo è la questione che il servizio non è carico dei contribuenti. Chi paga allora? Nessuno lo dice in modo chiaro. La compagnia telefonica non è mica al servizio dei richiedenti asilo. Altra bufala detta solo per calmare gli animi e per far passare in sordina l’operazione».

Per tanti, «alla fine saranno sempre i cittadini a pagare». «Non solo - aggiunge - continuare a cavalcare questa assurda soluzione a favore dei profughi, c’è il rischio che si creano i presupposti di discriminazione nei confronti degli udinesi». Un provvedimento che, per Tanzi, non eviterà gli assembramenti in centro città. «I profughi sono liberi di muoversi in città e di sicuro, in vista della bella stagione, non se ne staranno belli e buoni rintanati all’interno dell’ex comprensorio militare 24 ore su 24 a giocare con lo smartphone. Chi lo sostiene commette non solo un errore, ma rischia di innescare false aspettative alla popolazione pensando di non vederli più in giro per la città».

«Forza Italia - continua Tanzi - lo ha detto in tutti modi, chi pensa che il wi-fi debba essere concesso gratuitamente ai profughi, allora faccia qualcosa in più anche per gli udinesi, per chi non arriva alla fine del mese, per chi non ha una casa e non può neanche permettersela. La gratuità di un servizio, non può essere confinata a un numero ristretto di persone oltretutto straniere. Dovrebbe essere garantita a tutti, indistintamente, altrimenti - conclude - si rischia di creare forme di discriminazioni e una vera guerra tra poveri».