29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
La novità

Identità linguistica: una legge per tutelare le varianti di Alto Friuli e Valli del Torre

Proposta dei consiglieri regionali di Forza Italia guidati da Roberto Novelli (primo firmatario). L'obiettivo è tutelare quegli idiomi che non vanno confusi con lo sloveno

RESIA - «Creare un Istituto per la promozione del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Valcanale per salvaguardare il patrimonio linguistico, culturale e storico di coloro che, non riconoscendosi nella comunità autoctona di minoranza slovena, rivendicano come propria l'identità trasmessa nei secoli attraverso le espressioni linguistiche resiane, natisoniane, della Valle del Torre e della Valcanale». E' il contenuto della proposta di legge 'Modifiche della legge regionale 16 novembre 2007, n. 26 - Norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena' presentata dai consiglieri regionali di Forza Italia Roberto Novelli (primo firmatario), Riccardo Riccardi, Rodolfo Ziberna, Elio De Anna, Bruno Marini e Mara Piccin.

Il testo è stato presentato nel corso di una conferenza stampa da Novelli, assieme al sindaco di Resia Sergio Chinese e al vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Pulfero Mirko Clavora.
«Gli idiomi linguistici resiani, natisoniani e delle Valli del Torre e Canale - ha affermato Novelli - sono unici e non vanno
confusi con la lingua nazionale slovena che, se non si interviene con apposite leggi di tutela, rischia di far dimenticare queste antiche parlate slave che sono parte integrante dell'identità storico-culturale delle genti di questi territori da molti
secoli. Da qui la necessità di creare un Istituto per la promozione del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Valcanale, dotato di autonomia amministrativa, finanziaria e contabile e volto a coordinare le iniziative della Regione e delle altre amministrazioni pubbliche della Provincia di Udine in materia»
.

«Tra i vari compiti dell'Istituto figurano la realizzazione di indagini conoscitive sulle condizioni linguistiche dei territori autoctoni, la cura di pubblicazioni intese a sviluppare e a diffondere la conoscenza della minoranza linguistica storica, la promozione di corsi di formazione e aggiornamento con particolare rilievo all'ambito scolastico, l'allestimento e l'organizzazione di manifestazioni folkloristiche e culturali rappresentanti la loro identit໫Credo che un'apertura in questo senso da parte della politica regionale - ha concluso Novelli - servirebbe a dare dignità e riconoscimento a un pezzo unico della storia di queste terre, senza nulla togliere a chi ritiene di appartenere alla minoranza slovena e alle leggi che la tutelano».