29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
III Commissione

Audizione delle'assessore Telesca sull'ospedale di Latisana

Da una parte il primario del Pronto soccorso-Area di emergenza dell'ospedale di Latisana, Roberto Copetti, premiato dal Comune udinese per la sua professionalità ed efficienza, dall'altra il direttore generale dell'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 2 'Bassa Friulana-Isontina' (Aas 2), Giovanni Pilati, che ha registrato una discrepanza nella professionalità di Copetti

LATISANA - Da una parte il primario del Pronto soccorso-Area di emergenza dell'ospedale di Latisana, Roberto Copetti, premiato dal Comune udinese per la sua professionalità ed efficienza, dall'altra il direttore generale dell'Azienda per l'assistenza sanitaria n. 2 'Bassa Friulana-Isontina' (Aas 2), Giovanni Pilati, che ha registrato una discrepanza nella professionalità di Copetti. Così la segnalazione con cui è stata motivata la richiesta di una convocazione d'urgenza della III Commissione consiliare - presidente Franco Rotelli (Pd) - con l'assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, e lo stesso Pilati da parte di Stefano Pustetto (Misto), ma anche di Elena Bianchi e Andrea Ussai (M5S), Ronzo Tondo e Valter Santarossa (AR), Roberto Novelli e Bruno Marini (FI), Barbara Zilli (LN), che hanno colto l'occasione per chiedere anche più in generale delle sorti dell'ospedale di Latisana.

«Siamo a due anni dall'insediamento della nuova direzione aziendale - ha spiegato Pilati premettendo il suo essere concorde con la riforma sanitaria regionale - ed è importante fare una verifica di quanto abbiamo realizzato, tenuto conto che siamo l'unica Aas che nasce dalla fusione di due Aziende sanitarie che riferivano a due Province diverse, due Inps, due Inail, etc, con tutte le complicanze del caso; che copre distanze rilevanti da Gorizia a Lignano; che ha fuso quattro ospedali in due; che alla fine vedrà la chiusura di due Punti nascita: Latisana o Palmanova, Gorizia o Monfalcone».

«Con queste premesse - ha proseguito il direttore -, abbiamo unificato 33 strutture, siamo passati da 16 a 8 dipartimenti, riqualificato a giugno 2016 una ventina di primari (nessuno ha avanzato ricorso) e non abbiamo doppioni, abbiamo attivato 147 posti letto aggiuntivi sul territorio, abbiamo 94 posti di
riabilitazione tutti attivi mentre prima ce n'erano 12 inattivi. Da noi è aperto l'unico centro regionale per cerebrolesi. Inoltre, stiamo recuperando 22 milioni di euro quali soldi retribuiti illegittimamente a professionisti come premi produttività. Prima dell'avvio della riforma, la nostra Aas aveva il livello più basso di assistenza domiciliare nell'Isontino, oggi è il più alto della regione. Con Trieste, vantiamo i tempi di attesa tra i più bassi e siamo con Pordenone gli unici che rispettano i costi standard»
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In merito all'ospedale di Latisana, alcuni medici di base lamentano il depotenziamento di tre servizi, ha reso noto Pilati, che ha controbattuto facendo sapere che il reparto di otorino-laringoiatria in realtà ha registrato un aumento dei ricoveri rispetto agli anni passati; la terapia antalgica è stata riorganizzata senza riduzioni, si è avuto un centinaio di prestazioni in meno ma si sono diminuiti i tempi di attesa; anche urologia vede numeri di ricoveri in aumento. Entro due mesi sarà attiva la nuova risonanza magnetica: oggi vale 80mila euro al mese che finiscono in altre strutture sanitarie, mentre con la sua attivazione si conta di attrarre pazienti anche dal Veneto. Per la sua ristrutturazioni, per antisismica e messa a norma, abbiamo già avviato lo studio preliminare e 22 milioni di finanziamento. «Quanto alle fughe di professionisti - ha detto Pilati rispondendo a un possibile caso del reparto di urologia -, se ne parla tanto ma non se ne sono ancora verificate. Diversamente, sono arrivati nuovi medici per garantire le funzioni ospedaliere».

«L'aver concentrato a Latisana l'attività chirurgico/oncologica - è intervenuta l'assessore Telesca - ha permesso di mettere in sicurezza la struttura, che così raggiunge i livelli minimi nazionali richiesti. Sul Punto nascita, invece, è vero che siamo tardivi nel taglio da compiere. Mentre sulla mancata riconferma di Roberto Copetti a capo-dipartimento, faccio presente che nomine e conferme avvengono normalmente ogni 3 anni, se uno non si ritiene soddisfatto può sempre sollevare la questione alla magistratura».

«Non ho mai messo in dubbio la professionalità di Copetti - ha concluso il direttore generale -. Sono intervenuto conseguentemente alla segnalazione del direttore medico dell'ospedale di Latisana, il quale mi aveva segnalato discrepanze rispetto al protocollo di sicurezza, cosa che metteva in difficoltà sia gli operatori sia i pazienti. Ma abbiamo risolto tutto a giugno con degli incontri interni tecnici e, verificato che il protocollo veniva applicato, la cosa è rientrata».