16 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Il conto economico pareggia a quota 193 milioni

Comune di Udine: approvato il bilancio di previsione 2017

Sindaco Honsell: «Da nove anni di tariffe ferme senza intaccare la qualità dei servizi». In calo la Tari, che quest'anno scenderà dell'1%

UDINE - Calo delle spese per il personale e i trasferimenti, entrate tributarie senza aumenti rispetto al 2016, quasi tre milioni in più per le opere pubbliche, riduzione dell'indebitamento e degli accantonamenti per crediti di dubbia esigibilità. Quindi più risparmi - anche grazie ai trasferimenti alle Uti - e più fondi per la riqualificazione della città, senza pesare sul cittadino con maggiori tariffe. Sono questi i principi generali alla base del bilancio di previsione 2017 del Comune di Udine, approvato martedì 7 marzo dalla giunta comunale. Il bilancio di previsione pareggia a quota 193 milioni e prevede circa 136 milioni di parte corrente e 38 di parte in conto capitale, con una quota residua relativa a poste di tipo tecnico.

Il commento del sindaco Honsell
«E' da nove anni che a Udine non solo non crescono i tributi (vedi l'addizionale Irpef), ma anzi le tariffe scendono, come accadrà quest'anno con la Tari – commenta il sindaco, Furio Honsell – senza intaccare la qualità dei servizi in un'epoca comunque difficile e caratterizzata da una recessione economica. Inoltre la criticità del Patto di stabilità ormai è superata, e quindi anche i mutui per le opere pubbliche possono ripartire: prevediamo di aprire nuovi mutui per opere pubbliche per un importo di 4 milioni per il 2017, che salirà a 7 nel 2018».
Parte corrente. Entrando nel dettaglio delle voci di bilancio, le entrate correnti sono pari a circa 131 milioni, a cui si aggiunge il fondo pluriennale vincolato di 3,8 milioni e l'avanzo di amministrazione di 0,8 milioni. «Somma – anticipa il sindaco Honsell – che è destinata a crescere notevolmente nel corso dell'anno». La composizione delle entrate correnti evidenzia che 58,8 milioni derivano da trasferimenti (dei quali 52,6 milioni dalla Regione e altri enti locali, 4,6 milioni dallo Stato), 43,6 milioni si riferiscono a entrate tributarie (Irpef, Imu, Tari, ecc., con una conferma dei gettiti dell’esercizio precedente) e 29 milioni a entrate extratributarie, cioè connesse alle diverse tariffe dei servizi realizzati dal Comune, come piscine, asili nido, mense scolastiche, servizi ricreativi, di pre e post accoglienza, doposcuola, concessioni cimiteriali, sponsorizzazioni e utili delle società partecipate. Anche questa voce rimane tutto sommato stabile rispetto al 2016. «Questo significa – spiega ancora il sindaco – che su 131 milioni di entrate il 45% deriva da trasferimenti regionali, 32% dai tributi e il restante 23% da tariffe e servizi».

Le spese
Questa è la voce che registra le maggiori variazioni rispetto al 2016 a causa dei trasferimenti delle funzioni alle Uti, «che permettono di contenere le spese e realizzano molte economie nel corso dell'anno» commenta il sindaco. Le spese correnti ammontano a circa 123 milioni (nel 2016 erano di 158 milioni) comprensivi degli importi da restituire allo Stato tramite la Regione a titolo di maggior gettito Imu (17,2 milioni) e degli accantonamenti per fondo crediti di dubbia esigibilità (per 1,9 milioni, voce in calo rispetto al 2016 quando era di 2,4 milioni), a cui si aggiungono circa 13,4 milioni di rimborso mutui e prestiti (erano oltre 14 milioni nel 2016, una riduzione dovuta all’avvenuta scadenza di molte rate). Nel 2013, l'indebitamento dell'amministrazione pubblica era di 138 milioni, nel 2016 è sceso a 96 milioni di euro. Sul fronte delle spese correnti, in particolare, la voce più rilevante è rappresentata dall’acquisto di beni e di servizi, più di 51,3 milioni di euro. Voci importanti del bilancio sono poi le spese per l'Istruzione e i Diritto allo Studio, che ammontano a quasi 9 milioni, quelle per i Beni e le attività culturali, che ammontano a 7.400.000 euro, e quelle per lo Sport, pari a circa 5 milioni. Il personale incide per 23 milioni, ma è in netto calo rispetto al 2016 - quando era di 33 milioni – a causa del trasferimento di competenze all'Uti. Per lo stesso motivo un'altra voce importante di spesa, quella dei trasferimenti (ovvero i contributi, come ad esempio il M.I.A.) passa dai 51 milioni del 2016 ai 37 milioni del 2017.

Salvaguardia degli interventi assistenziali
Anche gli interventi assistenziali risentono del trasferimento delle funzioni dell’Ambito Socio Assistenziali in Uti la cui spesa di circa 34 milioni è confluita nel bilancio dell’Unione territoriale. Il settore sociale di diretta gestione comunale quindi passa da una spesa di 28 milioni del 2016 ai circa 27 milioni attuali, e punta a garantire le attività in favore dell’infanzia, della disabilità e delle persone disagiate. Servirà a finanziare la gestione complessiva degli asili nido (4,3 milioni), le attività in favore di soggetti a rischio di esclusione sociale (11 milioni), il sostegno alle rette per le case di riposo e altri interventi per gli anziani (4,4 milioni), la gestione delle disabilità (3 milioni), interventi a famiglie e diritto alla casa (2,1 milioni), programmazione e governo delle rete dei sevizi sociali (2,5 milioni).

Investimenti e piano delle opere
Il piano degli investimenti prevede interventi da attivare per circa 25 milioni, oltre alle opere già avviate negli anni precedenti che incidono per circa 9 milioni. Opere Pubbliche e investimenti. Si evidenziano gli interventi del ex Macello II lotto (4,4 milioni), la sistemazione, nella stessa area delle palazzine di ingresso e relativi parcheggi (1,9 milioni). Un'altra voce importante è rappresentata dalla viabilità (6 milioni), relativa ad asfaltature e interventi di sicurezza stradale. Si prevede l’avvio degli interventi relativi ad Agenda Urbana POR FESR 2014-20 relativi a interventi presso la biblioteca 2,5 milioni. Come negli anni precedenti altri investimenti riguarderanno le scuole con la realizzazione di due nuove mense (3,1 milioni), gli impianti sportivi (1,3 milioni). E’ previsto inoltre il project financing per il nuovo forno crematorio per 3, 2 milioni.

Tariffe
Come detto, le tariffe rimarranno invariate anche nel 2017. Anzi, grazie al miglioramento dei servizi e della raccolta differenziata quest'anno le tariffe della tassa sui rifiuti (Tari) saranno più basse: dell'1% circa per le utenze domestiche e del 3,6% per le utenze non domestiche. Inoltre, come già era avvenuto nel 2016, anche quest'anno la giunta comunale ha inserito nel bilancio di previsione un apposito fondo da 100 mila euro per calmierare la Tari per tre classi di categorie commerciali: bar-pizze al taglio, pizzerie-ristoranti, ortofrutta-pescherie-fioristi. Uno stanziamento che permetterà di tutelare queste categorie dall’aumento della tassa prevista dalla normativa nazionale scattata quattro anni fa, con cui veniva introdotto il principio che i settori economici dovessero pagare in proporzione alla quantità e alla tipologia di rifiuti prodotti. Ovvero per chi produce meno rifiuti organici deperibili, che necessitano di uno smaltimento quindi veloce e frequente, la norma prevede tariffe meno elevate.