24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
La polemica

Voucher: Pezzetta (Cgil) attacca Bolzonello

Il vicepresidente della Regione davanti alla platea di artigiani, aveva definito “un errore” la scelta del Governo di abolire i voucher. Parole che non sono piaciute al segretario del sindacato, che si sarebbe atteso “maggior equilibrio”.

UDINE – Polemica a distanza sul tema voucher tra il vicepresidente della Regione Fvg, Sergio Bolzonello, e il segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta. Il primo, durante la Festa di San Giuseppe, davanti alla platea di artigiani, aveva definito «un errore» la scelta del Governo di abolire i voucher. Parole che non sono piaciute al secondo, che si sarebbe atteso «maggior equilibrio».

Le parole di Bolzonello
«Sono convinto che il Governo abbia fatto un errore eliminando i voucher senza dare un'immediata alternativa: è infatti uno strumento valido e dà risposte alle esigenze di questa società, anche se è evidente che nel suo utilizzo ci sono state delle esagerazioni e delle distorsioni». Queste le parole pronunciate da Bolzonello all’evento di Confartigianato Udine. «Il Governo - ha aggiunto - deve ora impegnarsi a dare in brevissimo tempo un'alternativa credibile e non burocratica, soprattutto per dare risposte a alcuni settori come l'agricoltura, i servizi alla famiglia e la piccolissima impresa».

La replica di Pezzetta
«Ci ha sorpreso la discesa in campo contro il decreto del Governo a opera del vicepresidente della Regione. Dalla seconda carica della Regione – ha sottolineato il segretario della Cgil – ci saremmo aspettati un atteggiamento più equilibrato, ma evidentemente ha prevalso la tentazione di assecondare l’umore della platea in cui l’assessore si è trovato a parlare». Sul tema, il numero uno della Cgil regionale chiede più coerenza: «Se da un lato – dichiara – possiamo comprendere i timori di chi teme che l’abolizione dei voucher possa aprire un vuoto legislativo e impedire la regolarizzazione di alcune forme di lavoro, come quello agricolo e nell’ambito dell’assistenza familiare, non accettiamo crociate pro-voucher da parte di chi solo adesso, dopo il decreto del Governo, riconosce che lo strumento era utilizzato spesso a sproposito, mentre prima taceva di fronte all’abuso che se n’è fatto in alcuni settori come il commercio, l’artigianato e la piccola industria».