19 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Attività della squadra mobile della Questura di Udine

Trovati 36 kg di marijuana e 40 mila euro in contanti a Bibione

In manette sono finite quattro persone, compresa una coppia di marito e moglie, tutte di nazionalità albanese ma domiciliate a San Michele al Tagliamento

UDINE - Maxi operazione anti-droga da parte della squadra mobile della Questura di Udine. In un appartamento di Bibione sono stati ritrovati 36 chilogrammi di marijuana e 22 mila euro in contanti. Altri 20 mila euro e 40 grammi di cocaina sono stati rinvenuti in un'altra abitazione della zona. In manette sono finite quattro persone, compresa una coppia di marito e moglie, tutte di nazionalità albanese ma domiciliate a San Michele al Tagliamento (di 32, 37, 35 e 30 anni), che si occupavano di importare, stoccare e spacciare la sostanza stupefacente. Tre persone sono state portate nel carcere di Pordenone, la quarta, una donna, è finita agli arresti domiciliari. 

L'attività degli agenti della Questura di Udine, seguita dalla Procura di Pordenone, è cominciata nel 2016 dopo il ritrovamento di un quantitativo di marijuana in una scuola di Udine. Da qui sono seguiti mesi di accertamenti tra Friuli e Veneto, che hanno portato a diversi arresti e nella giornata di mercoledì 12 aprile al blitz nell'appartamento di Bibione. Al suo interno è stata trovata la droga (suddivisa in pacchetti da 2 kg) oltre a due mitragliatrici Scorpion 765, a 22 mila euro (in mazzette da 5 mila euro), a una bilancia di precisione e al materiale per il confezionamento. E' quindi stato emesso, da parte della Procura di Pordenone, il decreto di fermo nei confronti di coloro che avevano accesso all'appartamento. 

Altre due persone sono indagate (un albanese di 31 anni che vive nella zona di Lignano e un italiano residente in provincia di Treviso, 36enne). All'operazione hanno collaborato il personale della Questura di Venezia e del Commissariato di Portogruaro, gli agenti della Polizia locale di San Michele al Tagliamento e le unità cinofile della Guardia di Finanza di Udine. La droga, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre 300 mila euro di guadagno. Ora si cercherà di ricostruire la provenienza delle armi ritrovate, trattandosi di mitragliatrici da guerra e quindi probabile provenienza balcanica.