19 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Dall’11 al 14 maggio

Sorj Chalandon vince il Premio Terzani 2017

Il nome è stato annunciato a Milano, giovedì 20 aprile, nella sede del Touring Club, dalla presidente della Giuria, Angela Staude

UDINE – ‘La quarta parete’, il romanzo del reporter e scrittore Sorj Chalandon - edito in Italia da Keller (traduzione di Silvia Turato) - vince la XIII edizione 2017 del Premio Letterario Internazionale Tiziano Terzani. Lo ha annunciato a Milano giovedì 20 aprile, nella sede del Touring Club - la presidente della Giuria, Angela Terzani. Sorj Chalandon sarà premiato sabato 13 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine (alle 21) nel corso di una serata-evento, da sempre il momento più atteso del Festival vicino/lontano, che nel 2005, in collaborazione con la famiglia Terzani, ha istituito il Premio. Il festival, quest’anno alla sua XIII edizione, è in programma a Udine dall’11 al 14 maggio. La Giuria che ha assegnato il prestigioso riconoscimento è composta da Giulio Anselmi, Enza Campino, Toni Capuozzo, Tommaso Cerno, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Àlen Loreti, Milena Gabanelli, Ettore Mo, Carla Nicolini, Paolo Pecile, Valerio Pellizzari, Peter Popham e Marino Sinibaldi.

Le motivazioni  
«La quarta parete è un romanzo che distrugge la distinzione dei generi letterari, che mette in ombra analisti e storici, che li riassume e li scavalca - recitano le motivazioni per l’assegnazione del Premio Terzani 2017 -  È un romanzo scritto «con una farfalla nella testa, e con un cuore di troppo» come dice uno dei protagonisti. Proprio questa narrazione emotiva, che trascura comandanti e sigle di armi, va oltre il perimetro libanese e i limiti del calendario. Chalandon ha sperimentato la violenza a Beirut, in Afghanistan, in Irlanda, nel tempo il suo dna è cambiato. Ci sono voluti oltre trenta anni per elaborare i massacri di cui è stato testimone mentre sparivano i cedri e aumentavano le macerie. In filigrana emergono le tribolazioni dell’intero Medio Oriente dopo la stagione coloniale dei protettorati, dei confini disegnati dagli stranieri con la riga, fino alle cronache di questi giorni da Aleppo e da Mosul. Anche le macerie di Palmira hanno ospitato l’orchestra di San Pietroburgo. Il teatro della guerra non chiude mai. La quarta parete è come un grande affresco senza tempo e senza cornice».

Gli altri nomi in gara
Sorj Chalandon era entrato nella cinquina finalista del Premio Terzani 2017 con Li Kunwu e Potié per Una vita cinese (add editore), Domenico Quirico per Esodo (Neri Pozza); Gerard Russell per Regni dimenticati (Adelphi) e Brian Turner per La mia vita è una paese straniero (NN editore). Nelle passate edizioni il Premio è stato attribuito a: François Bizot, 2005; Jonathan Randal, 2006; Anna Politkovskaja (alla memoria), 2007; Fabrizio Gatti, 2008; Ahmed Rashid, 2009; Umberto Ambrosoli, 2010; Leslie T. Chang, 2011; ‘Ala al-Aswani, 2012; George Soros 2013; Mohsin Hamid e Pierluigi Cappello (ex aequo), 2014; David Van Reybrouck, 2015; Martín Caparrós, 2016.