29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
L'iniziativa

Territorio cementificato: Fvg al 5° posto in Italia

Anche in regione parte l'iniziativa 'People4soil', una raccolta firme promossa da oltre 400 associazioni ambientaliste per chiedere alla Commissione europea che il suolo venga ufficialmente riconosciuto come patrimonio comune

FVG – Il Friuli Venezia Giulia, secondo i dati dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) è al 5° posto in Italia per estensione del territorio cementificato, che costituisce quasi il 9% della superficie, contro il dato medio nazionale del 7,6%. Espansioni residenziali, aree produttive, infrastrutture sono le cause principali dell'impermeabilizzazione del suolo. Ma anche i centri commerciali, che fanno registrare in Friuli i valori più elevati di metri quadrati di superficie della grande distribuzione organizzata ogni 1000 abitanti.

«Il consumo di suolo, seppur rallentato dalla crisi economica, continua a crescere in Italia al ritmo di 35 ettari al giorno. Inevitabilmente - commentano gli esponenti di Legambiente Fvg -  non riusciremo a bloccare nel futuro il consumo di suolo. La componente residua di consumo non evitabile dovrà perciò essere compensata dalla ri-naturazione di un’area di estensione uguale o superiore, che possa essere in grado di fornire i servizi ecosistemici in precedenza garantiti dai suoli naturali. Un obiettivo da perseguire in particolare nelle aree dismesse, se non destinabili o destinate a riutilizzo e riuso. E' necessario porsi fin d'ora l'obbiettivo di azzeramento del complessivo consumo di suolo entro il 2050». Da qui l'iniziativa 'People4soil', una raccolta firme promossa da oltre 400 associazioni ambientaliste, per chiedere alla Commissione europea che il suolo venga ufficialmente riconosciuto come patrimonio comune.

Tra i fautori di 'People4soil' ci sono le sezioni Fvg di Legambiente, Inu, Fai, Wwf, Coldiretti, Cia, Slow Food, Associazione per l'Agricoltura Biodinamica, Aiab-Aprobio, Acli.
L'obiettivo della petizione è quello di raccogliere almeno un milione di firme in 7 paesi della UE entro settembre. Per aderire alla petizione si invita a contattare le varie realtà partner per informarsi su quali siano le iniziative che vedano la presenza di banchetti dedicati. Oppure firmare direttamente sul sito www.salvailsuolo.it non basta limitare e regolamentare l’occupazione di nuovo territorio, ma è del pari indispensabile sviluppare e sostenere finanziariamente la riqualificazione e rigenerazione del patrimonio edilizio esistente.