29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
CERIMONIA IN CASERMA 

Il Consorzio agrario Fvg dona ai migranti pale, rastrelli, carriole e sementi

Ermacora: "Se ci sono ragazzi che hanno voglia di imparare a muoversi nel mondo dell’agricoltura, siamo pronti a farli lavorare qualche settimana nelle nostre aziende agricole, vitivinicole, zootecniche"

UDINE - Pale, rastrelli, carriole e sementi. Li ha donati il Consorzio agrario del Friuli Venezia Giulia alla Prefettura di Udine per consentire ai migranti, ospiti della caserma Cavarzerani,  di cimentarsi in agricoltura. «Abbiamo voluto fare la nostra parte - ha detto il presidente del Consorzio, Dario Ermacora - nella gestione di un fenomeno così impattante qual è la migrazione. Lo abbiamo fatto donando alla Prefettura degli strumenti agricoli che poi saranno utilizzati dai richiedenti asilo per lavorare la terra, sotto la supervisione della Cri, all’interno della caserma, ma siamo pronti a fare di più. Abbiamo infatti già dato la disponibilità a ospitare dei migranti nelle aziende» aggiunge Ermacora, che ha partecipato alla piccola cerimonia di consegna insieme al direttore generale di Coldiretti Fvg, Danilo Merz.  «Se ci sono ragazzi che hanno voglia di imparare a muoversi nel mondo dell’agricoltura siamo pronti - ha aggiunto il presidente - a farli lavorare qualche settimana nelle nostre aziende agricole, vitivinicole, zootecniche. Oggi compiamo un primo passo, ribadendo alla Prefettura la nostra disponibilità per progetti ulteriori».  

Gli ospiti della Cavarzerani non hanno perso tempo. Una delle aree verdi interne alla caserma è già stata trasformata in orto, seminata a pomodori, patate, zucchine e tutto quanto si presta alla stagione. Soddisfatto il Prefetto di Udine, Vittorio Zappalorto, che ha formalmente ricevuto gli strumenti da Ermacora, intervenuto anche in rappresentanza della direttrice Elsa Bigai. «Dopo i laboratori con gli artigiani non potevamo non passare all’agricoltura - ha commentato il rappresentante dello Stato -. La maggior parte di queste persone, nei Paesi di provenienza, faceva agricoltura. Sono bravi e questo ci fa ben sperare - ha aggiunto Zappalorto cogliendo l’apertura di Coldiretti -: se ce ne sarà bisogno  potremo impiegarli per dare una mano alle imprese agricole».

I prodotti frutto degli orti interni alla caserma  saranno invece destinati alla città: «Li porteremo fuori dai cancelli per offrirli alle persone che passano. Chi vorrà, potrà portarsi a casa un chilo di patate, di zucchine, di pomodori. E’ un gesto simbolico - conclude il Prefetto - per risarcire Udine del sacrificio che sopporta»