25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Il lutto

Robert Miles, la «mosca bianca» che vendette più di tutti i singoli dei Beatles messi insieme

Il ricordo di Gianpaolo Peres, designer, creativo, musicista che ora vive a Berlino, e di Alessandro Ditta, suo «santolo». Dagli anni al Pick-Up di San Daniele al successo internazionale.

Robert Miles
Robert Miles Foto: Facebook

FAGAGNA - «Roberto era una mosca bianca. Una rarità. Umanamente era una persona meravigliosa. 'Children' è stato un colpo di genio. Ricordo che andai a controllare a Londra, all’archivio Virgin, i dati sulle vendite del disco. Bene, appurai che in proporzione e tenendo conto della diversità dell’epoca, ha venduto più di tutti i singoli di Beatles messi insieme. Basterebbe questo… Sì, è stato davvero l’ultima, grande mosca bianca. La fine di un’era. Ora scusami, devo proprio andare…».

Gianpaolo Peres, designer, creativo, musicista che ora vive a Berlino, fagagnese come il compianto Robert, con questi aveva condiviso gli anni del periodo londinese. «Sarebbe bello - mi aveva riferito Peres, durante il nostro breve colloquio on line - che si potessero pubblicare le tante verità che ricordo e che serbo nel cuore. Per il momento oltre a essere vicino ai suoi genitori, Antonietta e Albina, il mio pensiero corre a Marta Rose, la sua adorata figlia. Le cose che ho dentro non credo possano avere valenza giornalistica. Ne parleremo a voce, presto. Quando vorrai, magari su Skype».

Già, una mosca bianca, Robert. Una mosca bianca che quando si occupava di musica guardava sempre avanti, oltre. Se n’era accorto Alessandro Ditta, suo 'santolo' di cresima, quando il giovane talento 'smanettava' come dj al Pick-Up di Villanova di San Daniele, discoteca di tendenza degli anni ’80, quando ormai Roberto stava per diventare Miles. «Talento innato - ricorda - perché tutto gli veniva facile. Aveva una dimestichezza naturale con tutto quanto era suono e tecnologia. Dal Pick-Up alle discoteche nazionali e internazionali è stato tutto un crescendo di successi».

Secondo Ditta, è stata proprio l’esperienza al Pick-Up che ha dato la stura a 'Children', il successo planetario di Robert, il disco del 1996 che gli garantì diversi premi: disco d’oro, disco di platino, il Brit Award, il Grammy inglese. Roberto Concina era nato a Fleurier, in Svizzera. Suo padre è originario di Ovaro. In Svizzera aveva conosciuto quella che sarebbe diventata sua moglie. Negli anni Settanta si erano trasferiti a Fagagna.

Roberto aveva la passione della musica. «Roberto, suna l’armonica», gli ripeteva in carnico suo padre, come ricorda ancora Ditta. Roberto, la fisarmonica la suonava, eccome. Ma guardava oltre. Era attirato dall’applicazione delle nuove, incipienti tecnologie alla musica. «Da piccolo attore nel Palio dei borghi - racconta ancora Ditta - Roberto nei primi anni Novanta aveva anche predisposto un paio di colonne sonore dello spettacolo, del Palio, del Borgo Riolo. Fu in quell’occasione - dice ancora suo 'santolo' - che mi fece vedere un registratore ad alta definizione che lui aveva acquistato per i suoi esperimenti musicali tra le mura domestiche, dove la sua genialità ben presto sarebbe esplosa. E nonostante il successo mondiale, la notorietà, i guadagni era rimasto sempre lo stesso. Un ragazzo ammaliato dalle nuove frontiere del pentagramma. Un uomo curioso, costantemente alla ricerca dell’innovazione che sa regalare emozioni. Come ha fatto la sua musica. Per questo a Fagagna tutti lo amavano. Per questo tutti lo ricorderanno con ineffabile rispetto».