26 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Le reazioni

Legge sul commercio: ora la palla passa al Parlamento

Se l’opposizione approfitta per attaccare la giunta regionale, il Pd difende quella che definisce ‘una battaglia di civiltà’ dell’assessore Bolzonello, mentre i sindacati si augurano che la questione possa essere affrontata dallo Stato

UDINE – La pronuncia della Corte Costituzionale contro le chiusure festive in Fvg, com’era prevedibile, ha provocato una serie di reazioni. Se l’opposizione approfitta per attaccare la giunta regionale, il Pd difende quella che definisce ‘una battaglia di civiltà’ dell’assessore Bolzonello, mentre i sindacati si augurano che la questione possa essere affrontata dallo Stato.

La posizione di sindacati e Lega
«La nostra battaglia non si ferma qui, anche se dopo questa sentenza diventa indubbiamente più difficile». Questo il commento del segretario generale della Cgil Fvg Villam Pezzetta. «Se la Consulta ha stabilito la competenza esclusiva della legislazione statale – dichiara – ci rimettiamo a questa decisione e rispetteremo la legge nazionale. C’è un disegno di legge in Senato teso a reintrodurre l’obbligo di chiusura nelle principali festività, in linea con quanto prevedeva la nostra legge regionale, che ha avuto comunque il merito di portare avanti quella che è innanzitutto una questione di civiltà». Per Barbara Zilli (Ln), «la sentenza certifica la debolezza di una legge che non riesce a tutelare i lavoratori. La proposta di Bolzonello scricchiolava fin dall'inizio – dice Zilli - e davanti a una probabile, se non certa, impugnativa del Governo e bocciatura da parte della Corte, giocare al ribasso ha dato solo energia alla grande distribuzione».

Le parole di grillini e Pd
Il portavoce del M5S in Consiglio regionale, Cristian Sergo, afferma: «Il Pd in Parlamento ha perso un altro anno di tempo. Questa è l'unica considerazione che si può fare per commentare la decisione della Consulta sulla legge che prevedeva le giornate di chiusura degli esercizi commerciali nei giorni festivi. La giunta Serracchiani – precisa – ha voluto andare a sbattere contro un muro senza nemmeno recepire i nostri suggerimenti, volti a motivare in legge la decisione di tenere chiusi i negozi. Evidentemente la presidente è stata consigliata male dai legali che garantivano buone possibilità di non vedere bocciato il provvedimento che tenesse conto solo delle giornate festive e non anche delle chiusure domenicali».
Tocca al capogruppo Pd Diego Moretti, difendere l’operato della maggioranza: "Con la legge 4/2016 sul commercio abbiamo fatto coerentemente quello che ritenevamo giusto fare come battaglia di civiltà. Prendendo atto di quanto deciso dalla Corte costituzionale, ora speriamo che il dibattito che abbiamo stimolato sia uno sprone nei confronti del Parlamento affinché sblocchi una questione da troppo tempo ferma e legiferi quindi in materia».