29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Dal 3 all'11 giugno

‘Il suono in mostra’: nuova edizione alla scoperta dei luoghi nascosti della città

In un mutuo scambio tra architettura e suono, il pubblico potrà assistere ai lavori di alcuni dei migliori artisti del panorama internazionale: a loro spetterà il compito di reinterpretare, attraverso i suoni gli angoli talvolta anche meno conosciuti di Udine

UDINE - Reinterpretare, attraverso il suono, i suoni, gli angoli, talvolta anche meno conosciuti della città. Non quelli nascosti, semplicemente quelli che siamo meno abituati a vivere oppure altri, particolarmente suggestivi, e solitamente chiusi al pubblico. È questo che si prepara a fare ‘Il suono in mostra’, il primo festival di arte sonora in Italia, che trasforma Udine in una galleria di arte contemporanea a cielo aperto e la veste di suono.

Dal 3 all'11 giugno
Per questa seconda edizione, l’originale rassegna (sempre a ingresso gratuito, ma per la quale è stata avviata un’attività di crowdfunding) «si appresta - ha spiegato Alessandra Zucchi ideatrice del Festival con Antonio Della Marina, entrambi di Spazioersetti - a far scoprire al pubblico dei veri e propri gioielli. Dei tesori nascosti della città». E lo farà attraverso un approccio diverso. Abituati come siamo a Guardare, a Vedere, insomma, a usare il senso della vista, in un’epoca in cui c'è una vera e propria ‘invasione di immagini’, saremo invitati (per certi versi ‘costretti’) a ‘chiudere gli occhi’ e a lasciarci trasportare dal suono, cui spetterà il compito non semplice di dare nuova interpretazione proprio quegli spazi che andranno ad ‘abitare’ tra il 3 e l’11 giugno. 

Architettura e suono si fondono
In un mutuo scambio tra architettura e suono, il pubblico potrà assistere ai lavori di alcuni dei migliori artisti del panorama internazionale: Anna Friz farà rivivere la torre dell’orologio di piazza Libertà; a Phil Niblock spetterà il compito di rianimare le emozioni che permeano le prigioni del castello; il lavoro di Sabina Dogic si troverà nel pozzo del Chiostro delle Grazie; James Webb sarà ai Giardini Ricasoli; il friulano Giancarlo Toniutti allo scalone di Palazzo Garzolini Di Toppo Wassermann; Signe Liden occuperà il rifugio antiaereo del Giardino del Torso; Francesco Giomi sarà all’ex cinema Odeon; Marc Behrens nel battistero del Duomo.

Due metà
A ogni artista, dunque, il ‘suo’ luogo. Perché come ha spiegato Della Marina: «Quando abbiamo il luogo giusto, dobbiamo anche trovare l’artista che lo sa raccontare nel modo giusto. Solo così possiamo offrire opere dall’impatto emotivo puro» e capaci di raccontare la vera essenza di quegli spazi, ciascuno con una propria storia. Vero anche che è «difficile pensare che un suono si mostri – ha ricordato l’assessore alla cultura del Comune di Udine, Federico Pirone – e il bello sta proprio in questo. Tutti siamo inviati a guardare le cose da un’altra prospettiva». Ma come ha ricordato Nicola Catalano, co-curatore della rassegna, già noto al pubblico di RadioRai3 come L'idealista, e tra i maggiori esperti in Italia di arte sonora: «Il suono si può fare tangibile. Al di fuori dei limiti imposti dalla percezione uditiva, infatti, può trasformarsi in qualcosa di tattile, che penetra nella quotidianità in modo pervasivo, lasciando una traccia e un segno forti e incisivi».

Maggiori informazioni su: www.ilsuonoinmostra.it