Europei Under 21: ufficiale il coinvolgimento degli stadi di Udine e Trieste
Serracchiani: "Un evento che ci permetterà di migliorare le nostre strutture sportive e di offrire una prestigiosa vetrina alla nostra regione"
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In un video le 337 donne che rappresentano i sogni, le difficoltà e le conquiste dell’universo femminile. Ma all’interno si trova anche una sorpresa: è presente anche il premio Nobel Malala Yousafzai.
Per la ventesima volta dal 1993, Hillary Clinton è la donna più ammirata negli Stati Uniti. È il risultato del sondaggio annuale di Gallup, pubblicato oggi
Domani esce il doc film su Malala, la ragazza pachistana premio Nobel per la Pace 2014, simbolo della lotta contro una cultura che relega le donne a poco più che oggetti
Trascorso un anno dal rapimento delle 219 studentesse nigeriane, le uniche tracce che di loro rimangono sono quelle lasciate dalla martellante campagna online #BringBackourGirls. Abbiamo visto politici, star, attori farsi testimonial della campagna (quanto, poi, autenticamente?). Ma, al di là dello schermo, si è fatto abbastanza?
Secondo i lettori della rivista americana Time, è Vladimir Putin l'uomo più influente del mondo. Distanziato, Papa Francesco. Ma il capo del Cremlino, per assicurarsi la vittoria, ha dovuto affrontare un serrato testa a testa con Lady Gaga.
Oggi ricorre l'anniversario del rapimento delle 200 studentesse nigeriane da parte del gruppo terroristico Boko Haram. A un anno di distanza, ancora non si hanno tracce né notizie, se non quella secondo cui sarebbero state obbligate a convertirsi all'Islam. Così, ad Abuja, la marcia delle studentesse con magliette rosse ricorda le donne scomparse.
Il neopresidente nigeriamo rimane cauto: non può promettere, ha fatto sapere, che per le studentesse ci sia ancora speranza. Eppure, a un anno di distanza dal rapimento e dopo l'appello del premio Nobel per la pace Malala, afferma che farà il possibile per ritrovarle. E, dopo aver sconfitto i jihadisti, dichiara di voler ripartire dalla scuola e dall'istruzione.
Ad un anno dal rapimento delle 200 studentesse di Chibok, il premio Nobel per la pace Malala Yousafzai denuncia come né i leader nigeriani, né la comunità internazionale non si siano impegnate abbastanza per riportare a casa le donne. Ma, afferma Malala, c'è ancora speranza, dato che le forze nigeriane stanno riconquistando più territori. Ed esorta: non perdere la speranza.
In onore della ragazzina 15enne pachistana sopravvissuta un mese fa a un attentato dei talebani. In molte scuole del Paese e anche nella scuola di Malala a Mingora, nella valle di Swat, sono previste preghiere e momenti di riflessione
Saranno necessari diversi mesi prima che la 15enne possa recuperare il danno fisico subito: tutto il tragitto percorso dal proiettile, che le ha attraversato la testa, il collo e poi è finito nella spalla sinistra, è a rischio infezione
La giovane pachistana ferita gravemente alla testa dai talebani, è riuscita ad alzarsi con l'aiuto dei medici e ha anche scambiato qualche frase, per iscritto, con l'equipe medica che la segue nell'ospedale di Birmingham
La ragazza pachistana, arrivata nel tardo pomeriggio di ieri nel Regno Unito, ha subito un intervento la scorsa settimana per rimuovere un proiettile dal cranio. I talebani hanno annunciato di averla scelta come bersaglio per «promuovere il laicismo». Zardari: «Attacco a Malala attacco a tutte le ragazze del Paese»
Lo ha reso noto l'esercito pachistano. «Il Pakistan ha organizzato con gli Emirati arabi uniti il trasferimento di Malala con un aereo medico verso la Gran Bretagna», si legge in un comunicato
La ragazzina 14enne, colpita alla testa dai talebani che le hanno sparato all'uscita di scuola, è ricoverata in un ospedale militare di Rawalpindi, vicino Islamabad