20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Attivismo sul web, nessun risultato al di là dello schermo

365 giorni di #BringBackourGirls

Trascorso un anno dal rapimento delle 219 studentesse nigeriane, le uniche tracce che di loro rimangono sono quelle lasciate dalla martellante campagna online #BringBackourGirls. Abbiamo visto politici, star, attori farsi testimonial della campagna (quanto, poi, autenticamente?). Ma, al di là dello schermo, si è fatto abbastanza?

L'anniversario del rapimento

Nigeria: le 200 ragazze svanite nel nulla

Oggi ricorre l'anniversario del rapimento delle 200 studentesse nigeriane da parte del gruppo terroristico Boko Haram. A un anno di distanza, ancora non si hanno tracce né notizie, se non quella secondo cui sarebbero state obbligate a convertirsi all'Islam. Così, ad Abuja, la marcia delle studentesse con magliette rosse ricorda le donne scomparse.

Il neopresidente nigeriano promette che farà tutto il possibile

Buhari: la priorità è riportare a casa le studentesse rapite

Il neopresidente nigeriamo rimane cauto: non può promettere, ha fatto sapere, che per le studentesse ci sia ancora speranza. Eppure, a un anno di distanza dal rapimento e dopo l'appello del premio Nobel per la pace Malala, afferma che farà il possibile per ritrovarle. E, dopo aver sconfitto i jihadisti, dichiara di voler ripartire dalla scuola e dall'istruzione.

Il premio Nobel per la pace Malala non perde le speranze

#BringBackourGirls, un anno dopo

Ad un anno dal rapimento delle 200 studentesse di Chibok, il premio Nobel per la pace Malala Yousafzai denuncia come né i leader nigeriani, né la comunità internazionale non si siano impegnate abbastanza per riportare a casa le donne. Ma, afferma Malala, c'è ancora speranza, dato che le forze nigeriane stanno riconquistando più territori. Ed esorta: non perdere la speranza.

Nonostante le minacce dei talebani

Pakistan, oggi la Giornata per Malala

In onore della ragazzina 15enne pachistana sopravvissuta un mese fa a un attentato dei talebani. In molte scuole del Paese e anche nella scuola di Malala a Mingora, nella valle di Swat, sono previste preghiere e momenti di riflessione

Islam | Caso Malala

Malala a Birmingham, medici fiduciosi su recupero

La ragazza pachistana, arrivata nel tardo pomeriggio di ieri nel Regno Unito, ha subito un intervento la scorsa settimana per rimuovere un proiettile dal cranio. I talebani hanno annunciato di averla scelta come bersaglio per «promuovere il laicismo». Zardari: «Attacco a Malala attacco a tutte le ragazze del Paese»