20 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Fotografia

In 40 mila alla mostra di Man Ray a Villa Manin

Bilancio positivo per l’esposizione dedicata al grande artista statunitense. Una quarantina sono stati i gruppi organizzati.

CODROIPO - Sono i numeri a decretare il successo della mostra su Man Ray, ospitata fino a qualche giorno fa a Villa Manin.  I visitatori complessivi hanno sfiorato le 40 mila unità (sono stati 39.117 per la precisione, a cui vanno aggiunti i 500 ospiti dell’inaugurazione), con una media giornaliera di 320 presenze. Il record è stato ottenuto domenica 25 gennaio con 1.096 persone. Diversificata la provenienza dei visitatori, che sono arrivati in prevalenza da tutta Italia ma anche da Slovenia, Croazia, Austria e Germania.

A crescere, per Man Ray, è stata anche la risposta sui social network ottenuta da «Villa Manin Eventi», con i «mi piace» sulla pagina che sono cresciuti del 37,06% rispetto alla mostra di Capa, raggiungendo quota 11.446 clic. Soddisfazione anche dalle visite dei gruppi organizzati e del settore scolastico, a cura della cooperativa «Altreforme» di Udine, cui è stata affidata l’attività di scouting e di didattica: più di quaranta gruppi da tutta Italia e dalla Germania, e quasi duecento scolaresche dalle quattro province del Friuli Venezia Giulia, con significative presenze anche da Veneto, Carinzia, Emilia Romagna e Toscana. In tutto oltre cinquemila presenze, con un incremento di quasi il 50% rispetto all’analoga attività collegata alla mostra di Capa. Buon successo di vendite anche per il catalogo della mostra edito dalla milanese Skira, con più di 1400 copie acquistate. Complessivamente i ricavi del book shop sfiorano i 39 mila euro.

«Il grande successo della mostra di Man Ray, dopo quella su Robert Capa, conferma la bontà delle scelte della direzione della villa, sia dal punto di vista culturale, sia per l’attenzione alla fotografia, ma ancor di più per il modello organizzativo che, collaudato in queste occasioni, si dovrà consolidare in futuro». A dirlo è stato l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, in occasione della chiusura della mostra di Villa Manin. Ha quindi aggiunto: «Un modello che affianca all’esposizione una serie di incontri, di approfondimenti, di arricchimenti che hanno suscitato un diffuso interesse nel pubblico e negli specialisti. Inoltre si è indirizzato uno sforzo coerente sui gruppi e sulle scuole. Va riconosciuto quindi a Piero Colussi e a Toni Giusa – chiosa – di aver perfettamente interpretato le ragioni della scelta di affidare a loro il futuro di Villa Manin».

Anche il sovrintendente Colussi non ha nascosto la soddisfazione, sua e di tutto lo staff: «Un risultato al di là delle nostre aspettative, un altissimo grado di soddisfazione dei visitatori, i complimenti sinceri di Francis Naumann e Giorgio Marconi, due fra i più importanti conoscitori di Man Ray: cosa si può volere di più? Bilancio decisamente positivo».