Il preside del Malignani ritira la circolare anti-velo
Passo indietro dopo le pressioni di Ufficio scolastico regionale e Garante. Ma il centrodestra sbotta: Riccardi, Ciriani e Pittoni contro la posizione assunta da Walter Citti
CERVIGNANO – Alla fine il preside «anti-velo» ha ritirato la circolare che vietava l’ostentazione di simboli religiosi in classe. A pesare, al di là del parere dell’Ufficio scolastico regionale, è stata la posizione del Garante regionale dei diritti della persona, Walter Citti. E così Aldo Durì ha comunicato, sul sito dell’Istituto di Cervignano, il ritiro della circolare numero 123 dell’11 febbraio 2015, «su disposizione e parere del Garante regionale dei diritti della persona istituito presso il Consiglio regionale del Fvg nonché del dirigente vicario dell’Ufficio scolastico regionale per il Fvg». Una decisione in vigore dalla mezzanotte del 18 febbraio 2015.
Durì è tornato sui propri passi dopo il polverone alzatosi attorno alla sua circolare, pensata per far cessare sul nascere gli episodi di violenza e di discriminazione avvenuti nell’ambito della scuola, proprio a causa della religione. Con il passare delle ore però, la circolare è stata letta come una limitazione della libertà religiosa e quindi il preside si è sentito in dovere di ritirarla.
RICCARDI (FI) - Ma le polemiche non sono comunque cessate. Ci ha pensato la politica, come al solito, a farsi sentire. «E’ inaccettabile – attacca il capogruppo di Fi in Consiglio regionale, Riccardo Riccardi – che il Garante sia intervenuto sulla vicenda del provvedimento anti-velo paventando nei confronti del dirigente scolastico del Malignani una denuncia per discriminazione. Allora io, a questo signore, che è stato nominato garante dei diritti dalla maggioranza di centrosinistra, chiederei come mai non ha usato gli stessi toni quando un insegnante ha tolto il crocifisso dall’aula in una scuola di Trieste. Perché non esistono discriminazioni religiose di serie A e di serie B. Quindi, se il Garante denuncerà il preside del Malignani – aggiunge – io farò altrettanto, però nei suoi confronti accusandolo di omissione d’atti d’ufficio».
CIRIANI (FdI-AN) - «Le dichiarazioni e le minacce di Walter Citti sono inutili, fuori luogo e inopportune, soprattutto se fatte in qualità di referente di un ente che dovrebbe occuparsi di cose più utili». A intervenire è il consigliere regionale di Fratelli d'Italia/Alleanza Nazionale, Luca Ciriani. «Il signor Citti dovrebbe essere allontanato dal ruolo per inadeguatezza. Prima di minacciare denunce - spiega Ciriani – si faccia un giro per vedere come vivono le donne musulmane, anche in Italia e in Fvg, e valuti se la discriminazione non sta proprio nell'impossibilità per molte di loro di decidere liberamente o meno di portare il velo. Senza minacciare denunce fuori luogo – conclude Ciriani – Citti dovrebbe capire che la decisione del professor Durì non è assolutamente discriminatoria, anzi, vuole tutelare quel diritto, fondamentale per la nostra società civile, che è la libertà di scelta di queste ragazze».
PITTONI (LN) – Dice la sua anche Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione del Carroccio. «Sconcerta il silenzio del Garante sull’operato del dirigente vicario dell’Ufficio scolastico regionale Pietro Biasiol, che contro il presidente di Cervignano ha di fatto espresso quella che è la posizione del Pd, al quale, come sappiamo, è notoriamente legato». E dal quartier generale della Lega è spuntato un volantino che ribadisce il no al velo islamico nelle scuole e il sì al crocifisso. «Nessun razzismo e discriminazione – si legge – ma difendiamo le nostre leggi e tradizioni!»