24 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Criminalità in pieno centro

Borgo Stazione: un quadrilatero di violenza e prostituzione

Due risse tra stranieri negli ultimi giorni. La gente ha paura ed evita di uscire la sera. Le forze dell’ordine minimizzano. La Lega cavalca il problema e attacca il sindaco Honsell. Intanto in Friuli i furti nelle case sono cresciuti del 250%. Fi critica la sinistra

UDINE - Il problema esiste da tempo. Rimane latente finché qualche episodio particolarmente violento lo fa tornare a galla. Ma chi in Borgo Stazione ci vive, ogni giorno, da tempo si è accorto che la situazione è cambiata. Il quartiere che partendo dalla stazione ferroviaria si estende, a forma di quadrilatero, tra via Roma, via Ciconi, via De Rubeis e viale Europa Unita è diventato terreno fertile per la microcriminalità, gli affari illeciti, la prostituzione, il degrado. Un fenomeno che con il calare del sole diventa più evidente.

FORESTIERI - La zona, negli ultimi tempi, è stata letteralmente occupata da cittadini stranieri, che si sono suddivisi parchi, strade e vicoli a seconda della loro nazionalità. Non esiste, a Udine, un altro quartiere così multietnico. C’è la parte degli africani, quella dei balcanici, quella dei sudamericani, quella dei mediorientali. La gente ha paura ad uscire di casa. Tutto colpa del forestiero? Non proprio. Il problema è lo stato di abbandono in cui versa il quartiere, per ampie porzioni in mano al degrado. E così quando un territorio diventa terra di nessuno, la criminalità dilaga, che si tratti di delinquenti stranieri o italiani poco cambia. Nulla c’entrano i tanti locali etnici e gli esercizi commerciali multiculturali che, in realtà, sono un arricchimento per la città. Qui si tratta di delinquenti e di bande organizzate abituati a vivere border line.

ALT POLIZIA - Nonostante i controlli delle forze dell’ordine (per alcuni potrebbero fare di più), in questo quadrilatero si sta diffondendo un humus che favorisce la criminalità. Questo è indubbio. Gli ultimi due atti di violenza hanno avuto come protagonisti cittadini stranieri, colombiani e tunisini. Risse a ripetizione tra extracomunitari che hanno gettato nel panico il quartiere. Veri e propri pestaggi messi in atto con spranghe e bastoni. E proprio negli orari in cui le persone, normalmente, dovrebbero godersi una città: tra le 19 e le 21.
I residenti sono preoccupati e ormai si stanno adeguando all’andazzo di borgo stazione: molti di loro, specie quelli più anziani, non escono di casa dopo le 20, e chi ha un negozio nei paraggi, cerca di prestare sempre più attenzione, tenendo le serrande alzate, la sera, il meno possibile.

LA POLITICA CHE FA? - La situazione è questa, purtroppo comune a quella di altre città del nord, dove interi quartieri di marca straniera sono ormai off limits: a Padova, a Mestre, a Vicenza. Le forze dell’ordine tendono a minimizzare, i cittadini a rassegnarsi, la politica a cavalcare il malcontento. E’ il caso della Lega Nord, che riferendosi a borgo stazione parla di «quartiere far west», attaccando il sindaco Furio Honsell per lo stato di degrado in cui ha gettato la zona. Come fare a risolvere il problema? Semplice, per il Carroccio: intensificare la presenza delle forze dell’ordine e monitorare la zona con telecamere, fino ad arrivare all’eliminazione delle panchine per scongiurare capannelli di persone nelle ore notturne.

CIMINALITÀ IN CRESCITA - Intanto le cose non sembrano andare meglio nel resto del territorio friulano. Stando ai dati diffusi da Il Giornale, nella provincia di Udine, nell’ultimo anno, i furti in abitazione sarebbero aumentati del 250% (considerando il numero dei reati il rapporto con la popolazione residente). Laconico il commento via Twitter di Riccardo Riccardi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale: «record #furti prov. #Ud vera emergenza che non si fronteggia con i garanti dei diritti voluti dalla sinistra».