20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Da 0,60 a 1 euro a notte

Tassa di soggiorno: contrari Confcommercio e Federalberghi

A Lignano si discute dell’opportunità di introdurre questo balzello per i turisti. Intanto Bibione, nel 2013, ha raccolto 2 milioni di euro grazie a questa tassa, già reinvestiti per migliorare la località marina.

LIGNANO SABBIADORO - La bella stagione è ormai alle porte e le località balneari scaldano i motori in vista dell’estate. Fermo restando che i prezzi per ombrelloni e lettini dovrebbe restare invariati (a Lignano sicuramente), a tenere banco, oggi, è la possibilità di istituire una tassa di soggiorno. La proposta, lanciata dal presidente della Lignano Sabbiadoro Gestioni, Loris Salatin, fa discutere e fa uscire allo scoperto Federalberghi e Confcommercio, che si dichiarano contrari a questa ipotesi, già realtà in quasi tutte le regioni del Centro-Nord e Sud Italia.

SOLDI PER FARE CHE? – Il dibattito sull’istituzione della tassa di soggiorno è aperto, con istituzioni e operatori divisi. Non è ancora stato chiarito, ad esempio, se i proventi dell’eventuale nuovo balzello sarebbero spesi per migliorare l’offerta turistica della località balneare (ferma al palo, per un certo tipo di servizi) o per la promozione. Nella vicina località di Bibione, ad esempio, la tassa di soggiorno è già realtà dalla stagione 2013 e varia a seconda della qualità dell’albergo: dai 60 centesimi a notte per gli hotel a 1 stella fino a 1 euro a notte per gli hotel a 5 stelle. Nel primo anno di attuazione, la tassa ha fruttato quasi 2 milioni di euro: risorse investite per il miglioramento del lungo mare e per la sistemazione di strade, marciapiedi e piste ciclabili.

LA POSIZIONE DELLE CATEGORIE - Un balzello inaccettabile per la presidente regionale di Federalberghi Paola Schneider, «tanto più alla luce dei dati resi noti in questi giorni da Turismo Fvg, che parlano di un calo delle presenze nel 2014 pari al 3%, con un più pesante a -7,8% nell’arco dei mesi estivi. Ma anche altre fonti informative, dall’Istat a Banca d’Italia, evidenziano una presenza del turista straniero non superiore ai 4 giorni medi e un autentico crollo in montagna: -30% di pernottamenti dal 2008 a oggi». Di qui il deciso e reiterato «no» a qualsiasi ipotesi di ritorno alla tassa di soggiorno, «un aggravio che non avrebbe alcun senso – commenta anche Carlo Dall’Ava, responsabile sezione Turismo di Confcommercio Udine – in assenza di programmi di rilancio del settore e in presenza, invece, di assurdi piani del traffico, di isole pedonali prive di aree di sosta, di boutade che nulla hanno a che vedere con una seria programmazione organica per favorire l’accesso alle nostre località turistiche».

TASSA DI SOGGIORNO FREE - Auspicando che non ci sia contagio a livello di politica regionale, Confcommercio-Federalberghi Fvg dichiara l’assoluta contrarietà alla proposta avanzata a Lignano dal presidente di Sabbiadoro Gestioni, Loris Salatin. «Bene sarebbe al contrario – sostiene Schneider – costruire le basi per una promozione fondata proprio sull’assenza della tassa di soggiorno. I numeri dicono che è non è il momento per aggiungere un valore negativo a un turismo già in crisi». «Gli operatori superstiti sono autentici eroi – aggiunge Dall’Ava –, una nuova tassa sarebbe il colpo di grazia definitivo per chi già risulta penalizzato dal confronto fiscale con le vicine Slovenia e Carinzia».