29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Solidarietà nazionale e Ospiti in arrivo

Aiutare il prossimo è sempre più problematico

In città ci sono associazioni che danno sostegno agli italiani messi in ginocchio dalla crisi e, per questo, sono tacciate di razzismo. Operano anche sodalizi che offrono aiuto agli immigrati, e anche questi sono guardati con diffidenza da una parte della società

UDINE – La crisi non guarda in faccia a nessuno. In questi anni ha colpito indistintamente ricchi e poveri, bianchi e gialli. Una situazione che, specialmente nelle fasce sociali più basse, ha messo in grande difficoltà le persone, facendo spesso emergere un senso di frustrazione e di astio nei confronti di altri ‘poveri’, quelli che giungono in Italia da altri Paesi del mondo. Si è quindi innescata una sorta di ‘guerra’ spesso sfociata in episodi di intolleranza e razzismo. In questo contesto esistono molte associazioni che cercano di dare sostegno alle persone in difficoltà, sia che si tratti di cittadini italiani che di immigrati. Ma operare, anche a Udine, è ogni giorno più complicato, come dimostrano le testimonianze di Solidarietà Nazionale e di Ospiti in arrivo.

PRIMA GLI ITALIANI? – In questo clima di diffidenza reciproca, Chiara Pieretti, responsabile cittadina di Solidarietà Nazionale, onlus che si occupa di volontariato e promozione sociale, racconta la sua esperienza. «Solidarietà Nazionale agisce usualmente raccogliendo generi alimentari presso i supermercati udinesi per distribuirli poi direttamente alle famiglie italiane bisognose da noi seguite – spiega Pieretti –. La bandiera italiana e lo slogan ‘aiutiamo gli italiani in difficoltà’, accompagnano ogni nostra presenza sul territorio ma, questa nostra inclinazione di ‘preferenza nazionale’, causa parecchi malumori a coloro che vedono nel nostro operato del razzismo verso chi italiano non è. Solidarietà Nazionale - continua Pieretti - nasce per aiutare il nostro popolo che oggi conta di oltre 4 milioni di persone rientranti nella soglia di povertà, convinta che è compito della nazione provvedere a che i suoi cittadini abbiano la loro parte, prima di preoccuparsi del resto del mondo».

E GLI STRANIERI? – Uno sfogo, quello di Pieretti, comune a molte altre associazioni, che operano però sull’altro fronte, quello di aiuto e sostegno agli immigrati o alle persone straniere in difficoltà. Anche questi sodalizi, spesso, vengono ‘guardati con diffidenza’ perché tendono la mano a persone in difficoltà. Ne è un esempio l’associazione ‘Ospiti in arrivo’, che si sta dando da fare per dare ospitalità ai profughi in arrivo nelle ultime settimane a Udine. «Non vogliamo essere ricordati come i bravi salvatori, e nemmeno come coloro che aiutano l'altro – scrive l’associazione sulla sua pagina Facebook – vogliamo solo non rimanere indifferenti di fronte al degrado umano e sociale che stiamo vivendo. Non siamo noi i protagonisti di questa storia, bensì quelle persone che con una sola felpa addosso non si sono lamentate neanche per un secondo.Chiediamo solo che l'ipocrisia del lontano, dell'esotico, venga sostituita con la consapevolezza che a due passi da casa nostra ci sono persone che vivono in condizioni disumane. Smettiamola di piangere per delle campagne pubblicitarie se poi chiudiamo gli occhi di fronte all'alto che ci è vicino. 
E' arrivato il momento - conclude - che ognuno si prenda le responsabilità che gli competono, noi per primi».