29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Soldi da reinvestire?

Udine e Trieste si spaccano sulla tassa di soggiorno

Le categorie friulane sono contrarie, quelle giuliane favorevoli. Tra i pro anche Lignano e Grado. L’assessore Bolzonello è possibilista e annuncia l’istituzione di un Tavolo per discuterne

UDINE – Si profila uno scontro a distanza Udine-Trieste sul tema dell’introduzione della tassa di soggiorno. Se la parte friulana della regione è contraria (soprattutto le categorie economiche), la parte giuliana, al contrario, spinge la giunta Serracchiani per dare il via libera alla nuova tassa. A cercare di chiarire una questione che rischia di spaccare in due il Friuli Venezia Giulia, è il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello.

LA POSIZIONE DI BOLZONELLO – «Il ‘sistema Trieste’, e cioè la Provincia, la Camera di Commercio e il Consorzio Promo Trieste – chiarisce – hanno chiesto ufficialmente alla Regione di aprire un Tavolo per affrontare la questione della tassa di soggiorno. Una richiesta che ci è stata fatta anche da Lignano e, in parte, da Grado». Per ora, quindi, non c’è alcuna posizione ufficiale da parte della Regione, ma solo l’accoglimento di un’istanza arrivata dall’area giuliana e dai principali Comuni della costa friulana. «Registro la richiesta – continua Bolzonello – e la porto in giunta per arrivare all’apertura di un Tavolo».

I PRO – Chi è favorevole all’istituzione di una tassa di soggiorno guarda al vicino Veneto, dove questo balzello è realtà già dal 2013. In un periodo di ‘vacche magre’, in cui i trasferimenti a Comuni e Consorzi  sono sempre più risicati, l’idea di poter mettere da parte un gruzzoletto per migliorare l’aspetto delle località turistiche fa gola. Bibione, ad esempio, imponendo un surplus che varia tra i 60 centesimi a notte per gli hotel a 1 stella fino a 1 euro a notte per gli hotel a 5 stelle, ha raccolto quasi 2 milioni di euro: risorse investite per il miglioramento del lungo mare e per la sistemazione di strade, marciapiedi e piste ciclabili. Per alcuni questa è la strada migliore da seguire, anche in Fvg.

I CONTRO – A schierarsi apertamente contro la tassa sono le categorie friulane, con Confcomemrcio, Cciaa e Federalberghi in prima linea. A loro dire un nuovo balzello metterebbe in ginocchio un comparto già in difficoltà, tra l’altro senza certezze sul reale utilizzo delle ricorse raccolte.

L’ASSESSORE POSSIBILISTA - «L’istituzione di una tassa di soggiorno in Fvg è un tema su cui riflettere – evidenzia l’assessore Bolzonello – soprattutto oggi che le risorse per le infrastrutture e le manutenzioni sono sempre meno. Faccio un esempio: se non ho i soldi per sistemare la Terrazza a Mare di Lignano, da qualche parte li dovrò pur trovare».