26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Situazione complessa

CoopCa: tante incertezze in attesa della decisione del Tribunale

Tra qualche giorno si saprà se la Cooperativa fallirà o potrà salvarsi attraverso il concordato. Intanto monta la rabbia dei risparmiatori in Carnia e c'è chi si augura possa scoppiare presto una rivolta. Mercoledì mattina conferenza stampa dei sindacati a Udine

TOLMEZZO – 15 punti vendita su 38, 220 posti di lavoro su 639, poco più del 60% dei risparmi nella previsione più ottimistica. La disfatta della Cooperativa Carnica rischia di provocare un vero e proprio tsunami sociale in Friuli, e in modo particolare in Carnia, dove CoopCa è nata e dove si trova la maggior parte dei soci e dei risparmiatori.

Situazione intricata
Il Tribunale di Udine dovrà esprimersi tra qualche giorno, dichiarando o meno ammissibile il Piano di salvataggio presentato, che contiene offerte per una quindicina di punti vendita tra Friuli e Veneto. Una scelta non facile, anche perché c’è una richiesta, avanzata dalla procura di Udine, di percorrere la strada del fallimento, scartando così il concordato. Il clima non è dei migliori: la rabbia tra risparmiatori e soci sta crescendo, la politica non riesce a far altro che scaricare le responsabilità sugli avversari, il sistema cooperativistico sembra assente. Tutto appare molto complicato: le tre offerte inserite nel piano di salvataggio (presentate da Coop Nordest, Alì Spa e Centro commerciale discount), ad esempio, ammontano, complessivamente, a circa 25 milioni di euro. Importo ben al di sotto di quei 56 milioni di euro con cui il piano di rilancio prevede di soddisfare integralmente i creditori. Anche perché ci sarebbero offerte doppie per gli stessi punti vendita.

Chi si salva e chi no
Per ora le offerte riguardano i negozi di Brugnera, Fagagna, Gemona, Majano, Marcon, Mestre, Pordenone, Rivignano, Sacile, Spilimbergo, Tarvisio, Tolmezzo (mercato), Limena e Codroipo. Apparentemente senza compratori i punti vendita di Amaro, Cittadella, Buja, Cassola, Cervignano, Cividale, Comeglians, Crocetta, Faedis, Mestre, Mozzato, Tolmezzo (super e Chelonia), Oderzo, Pontebba, Precenicco, Spinea, Tarcento, Torri di Quartesolo, Venturali e Vittorio Veneto. Ma anche in questo caso, a rendere ancora più incerta la situazione, ulteriori gruppi interessati all'acquisto potrebbero farsi avanti in un secondo momento, incrementando così il numero di lavoratori che potranno conservare il posto di lavoro (per ora fermo a 220 unità).

Il Comitato e la rabbia dei risparmiatori
Il Comitato sorto per dare assistenza si soci di Coopca sta cercando di fare tutto il possibile per tenere informati gli oltre 3 mila risparmiatori, nonostante la difficoltà della materia. Man mano che i giorni passano però, e che le nebbie attorno a CoopCa sembrano addensarsi, la rabbia monta sempre di più, specialmente in Carnia. Qui centinaia di famiglie rischiano di perdere i risparmi di una vita e i toni usati sui social network, e rivolti a chi CoopCa l’ha gestita e affossata, fanno trasparire un'ostilità piuttosto marcata.  Basta uno dei post apparsi sulla pagina Facebook del Comitato per comprendere lo stato d’animo dei soci prestatori. Cinzia scrive: «Se dovesse scoppiare una rivolta…spero presto, ci sono parecchie persone da decapitare….dopo averci fatto ridare i nostri soldi rubati da mandria di mafiosi friulani».
In questo contesto i sindacati hanno convocato una conferenza stampa per fornire gli ultimi aggiornamenti sul caso. L’appuntamento è per mercoledì 15 aprile alle 11 nella sede della Regione, a Udine.