19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Il no alla riforma Renzi

In piazza Libertà va in scena la protesta di studenti e docenti

Centinaia di persone manifestano contro il ddl ‘Buona scuola’. Per alcuni docenti è a rischio la sopravvivenza stessa della scuola pubblica. In piazza anche Honsell e Pittoni

UDINE – Il mondo della scuola è sceso in piazza anche in Friuli per dire no al disegno di legge ‘Buona scuola’. Per una volta uniti, nella stessa piazza, insegnanti, alunni, personale amministrativo e tecnico, sindacati e politici. A Udine, la protesta, è andata in scena in piazza Libertà, con centinaia di persone che hanno manifestato contro la riforma voluta dal governo Renzi. Striscioni, fischietti, palloncini colorati, slogan: tutto ha aiutato per fare rumore e richiamare l’attenzione su un disagio che accomuna chi la scuola la riempie di contenuti e chi la frequenta. Un flash mob colorato e chiassoso organizzato dal Comitato Adotta la Lip (la Legge di iniziativa popolare).

Insegnanti arrabbiati e delusi
Molti i docenti presenti in piazza Libertà. A loro dire, il ddl pensato dal governo Renzi, rischia di azzerare la scuola pubblica. «Questo disegno di legge non tiene conto della libertà di insegnamento e delle diversità culturali – esordisce la professoressa Lucia Fano dell’Isis D’Aronco di Gemona – strutturando la scuola in modo tale che chi vive nelle realtà distanti dai centri di potere subirà un'ulteriore massificazione. Una riforma – aggiunge – che colpirà il corpo docenti e che alla fine eliminerà la scuola pubblica, andando contro la Costituzione».
Critico anche Marco Barbaro, insegnante nella scuola media di Basiliano. «Ci sono tante cose in questo ddl che non vanno, a cominciare dalla figura del ‘preside sceriffo’. In Italia manca una cultura che consenta a un preside di prendersi le sue responsabilità e di scegliere secondo parametri di merito. Poi – continua – c’è il problema dei precari: non è possibile non riuscire ad avere il numero preciso di insegnanti che mancano nelle varie graduatorie, facendo prendere le abilitazioni sulla base delle reali carenze in una determinata classe di concorso. Purtroppo – chiude il docente di Basiliano – gli insegnanti sono trattati come un fanalino di coda. E’ ora di finirla e di cominciare a pensare alla scuola come uno dei settori più importanti del nostro Paese. In gioco c’è il futuro dei nostri ragazzi».
Alberto Cadamuro, docente di Maniago, pone l’accento sull’aspetto economico del ddl: «Non puoi pensare di migliorare un servizio senza stanziare risorse. Senza investimenti questo ddl ‘a costo zero’ non avrà alcun risultato».

Honsell e Pittoni, insieme, in piazza
Tra le autorità politiche presenti in piazza Libertà, c’erano il sindaco Furio Honsell, con tanto di fascia tricolore, e il consigliere comunale (nonché responsabile nazionale Istruzione della Lega Nord) Mario Pittoni. «Non si può pensare a una riforma senza soddisfare i reali bisogni di una società – commenta il sindaco di Udine –. Ho assistito a decine di riforme in questi anni, e nessuna è riuscita ad apportare un miglioramento nel comparto scuola. Purtroppo mancano le prospettive di un progetto di vita per i ragazzi e il corpo docenti è sempre più indebolito. Sono in piazza al fianco di studenti e insegnanti– chiosa Honsell – affinchè il governo possa ascoltare la voce di chi manifesta e comprenderne le ragioni». Pittoni demolisce così il ddl ‘Buona scuola’: «Questo disegno di legge è sbagliato perché non premia la qualità dei docenti, limitandosi a svuotare le graduatorie, dove ci sono persone che non hanno insegnato nemmeno un minuto. Ciò che chiediamo è che, invece, si peschi in maniera trasversale da queste liste. Si deve fare riferimento a formazione ed esperienza, che non sono un'esclusiva dalle graduatorie a esaurimento».