29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Contro il governo Renzi

Torna in piazza il popolo della scuola: venerdì sera in piazza Metteotti

Non si ferma la protesta contro il ddl 'Buona Scuola' in discussione in Senato. Chieste modifiche sostanziali al disegno di legge. Organizzata una fiaccolata 2.0 alla presenza di insegnanti, studenti, sindacati ed esponenti politici

UDINE – Il popolo della scuola torna in piazza per dire ancora una volta no al disegno di legge ‘Buona scuola’. Venerdì 5 giugno, dalle 20.30, docenti e studenti si ritroveranno in piazza Metteotti, a Udine, per la ‘Fiaccolata 2.0’. Ci saranno anche i sindacati, che protesteranno con lo slogan ‘Illuminiamo la scuola’, e gli esponenti della Lega Nord, questi ultimi particolarmente critici nei confronti del ddl.

I motivi della protesta
«Né Governo né maggioranza parlamentare hanno sino a ora ascoltato le critiche e le proteste di personale scolastico, studenti e famiglie.  Eppure gli elementi del disegno di legge potenzialmente dannosi per la nostra scuola sono tanti – evidenziano i promotori della protesta – e con fermezza li abbiamo denunciati da tempo. La riforma, ricordiamolo, discende da un'idea banale di scuola, che è ‘buona’ solo se in essa opera un dirigente forte e solo al comando, mentre i docenti sono impegnati a competere tra loro».
Diversa l’idea di scuola che hanno in mente gli insegnanti: «Noi affermiamo che la scuola è un'altra cosa, ovvero una zona franca dalla competizione selvaggia perché educa alla collaborazione e ove vige la libertà di pensiero e di insegnamento, la collegialità, la cooperazione tra professionisti; nella scuola infine il dirigente scolastico è garante dell'autonomia dei docenti e non per loro una potenziale minaccia».

L’invito a illuminare piazza Matteotti
La fiaccolata sarà 2.0 perché i manifestanti porteranno come segno distintivo una fonte luminosa elettrica o meccanica: lampade portatili a batteria, smartphone o tablet, torce a ricarica manuale, pile elettriche, persino la luce a dinamo delle biciclette.
’Illuminiamo la scuola’: questo lo scogan della manifestazione, una fiaccolata organizzata in concomitanza con molte altre piazze italiane. «L’obiettivo – spiegano i segretari regionali Adriano Zonta (Cgil), Donato Lamorte (Cisl), Ugo Previti (Uil) e Massimo Vascotto (Gilda) – è quello di intensificare la protesta contro un provvedimento che lascia irrisolte tutte le criticità segnalate dai sindacati fin dalla presentazione del disegno di legge e che chiediamo pertanto di cambiare in sede di discussione al Senato».
L’auspicio è quello di una partecipazione massiccia non soltanto tra i lavoratori, docenti e Ata, ma anche da parte delle famiglie, «uniti dall’obiettivo comune di costruire una scuola pubblica più forte, partecipata e democratica», concludono i segretari.

La posizione della Lega Nord
Per Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione del Carroccio, ormai il governo Renzi ha perso completamente la fiducia del corpo docenti. «Inaccettabile in particolare – spiega – che una riforma battezzata ‘Buona scuola’ non premi per le assunzioni gli insegnanti più formati ed esperti, limitandosi a svuotare (peraltro senza riuscirci) una singola graduatoria. Inaccettabile anche la rinuncia a criteri oggettivi per scegliere chi può insegnare, oltre che per l'assegnazione dei premi ai più meritevoli. Affidandosi agli ‘umori’ del preside, si apre la strada a clientele e ‘interferenze’ malavitose, trasferendo alla scuola problemi di cui già soffre l'università».