16 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Agricoltura Fvg

Il ministero appoggerà la nascita della Doc Friuli

Il ministro Martina, da Udine, conferma la volontà di costituire la nuova Doc regionale per il settore vitivinicolo. E sugli Ogm dice: «Stiamo per confermare il divieto di coltivazione in campo»

UDINE - Massima disponibilità da parte del Ministero delle Politiche agricole ad accompagnare il percorso istruttorio per andare verso la costituzione della Doc unica regionale nel settore vinicolo.
L’ha garantito a Udine, a margine del forum ‘Food East’, il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, confermando «l'attenzione per consolidare esperienze avanzate come quelle di questi territori. Come la Regione sa, noi siamo disponibili - ha detto Martina - ad approfondire questo scenario. Faremo tutto quello che serve per consolidare esperienze avanzate che vanno viste con grande attenzione e supportate».

Il progetto della Regione
E’ stato l'assessore regionale alla Risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli a illustrare il progetto al ministro Martina, chiedendo una particolare attenzione alla tempistica burocratica per la costituzione della nuova Doc regionale (denominata Friuli o Friuli Venezia Giulia) riservata alle produzioni vitivinicole del Friuli Venezia Giulia.
Forte del sostegno diretto di oltre 1.700 viticoltori e vinificatori che hanno sottoscritto personalmente la nuova richiesta e dell'unanime sforzo della filiera vitivinicola (associazioni, consorzi, cantine cooperative), la pratica, corredata del parere favorevole della Regione, è stata già trasmessa agli uffici ministeriali competenti per la prosecuzione dell'iter.
Il ministero, una volta verificato il fascicolo, procederà dapprima a convocare sul territorio regionale una riunione di pubblico accertamento aperta a tutti i portatori di interesse e poi, nel rispetto della rigida normativa comunitaria, a trasmettere la documentazione alla Commissione europea per l'ottenimento della protezione comunitaria.
«Le rapide evoluzioni mondiali in termini di vini di qualità e di mercati - ha dichiarato l'assessore Shaurli - rendono necessari strumenti appropriati al fine di garantire una costante ed equa redditività di tutte le componenti della filiera vitivinicola e, allo stesso tempo, una ancor più forte identificazione territoriale, riconoscibile in mercati sempre più internazionali e globalizzati. Finalmente i produttori dell'intera regione che opereranno secondo i dettami del disciplinare di produzione - ha detto l'assessore - potranno commercializzare, promuovere e valorizzare il proprio vino sotto questa denominazione».

Martina ha parlato anche di Ogm
«La posizione è molto chiara – ha affermato il ministro – stiamo per confermare il divieto per la coltivazione in campo, nella convinzione che il modello agricolo italiano ha bisogno di investire su altro fronte: la nostra competitività si basa sulla qualità e sulla distintività. Io sono per confermare il fatto che in Italia, come in altri Paesi d'Europa, non si debba coltivare ogm in campo».