20 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Si parte il 6 luglio

Colantuono punta a rilanciare quei giocatori che la scorsa stagione hanno deluso

In un’intervista esclusiva rilasciata a Udinese Channel, il nuovo mister dei friulani è ottimista in vista dell’inizio della sua avventura con i colori bianconeri

UDINE – Tra pochi giorni, il 6 luglio, comincerà ufficialmente l’era di Stefano Colantuono all’Udinese. Il nuovo mister della squadra friulana si trova ancora in vacanza, ad Anzio, e proprio nella località della costa laziale, Udinese Channel l’ha incontrato per scambiare quattro chiacchiere in vista dell’avvio della ufficiale della stagione 2015/2016.

Mister, lunedì inizia per lei una nuova avventura, quali sono le aspettative?
«Mi aspetto grandi cose. La struttura dove lavoreremo è all'avanguardia e ci sono tutti i presupposti per fare bene. Sono felice perché non capita tutti i giorni l'opportunità di lavorare in società come l'Udinese. Per chi fa questo mestiere ci sono le condizioni ideali. Sono felice e smanioso di cominciare».

La preparazione si svolgerà in sede, una scelta che lei ha condiviso fin dall'inizio...
«La decisione di lavorare a Udine era stata presa in considerazione dalla società prima del mio arrivo. Ho sposato subito questa idea perché sono convito che allenarsi nelle nostre strutture è consono. Avremo tanti giocatori ma questo non mi spaventa. Quando allenavo il Perugia e le altre squadre di Gaucci ero abituato a confrontarmi con giocatori di provenienza etnica diversa e rose numerose. Ci organizzeremo in modo da lavorare con il gruppo diviso in due tranche. Ma questo non è un problema. Se guardiamo oggi le rose di Serie A, tutti hanno più o meno trenta giocatori».

La rosa ampia significa anche poter visionare calciatori che potenzialmente potrebbero rivelarsi utili subito alla prima squadra?
«Abbiamo un’idea di gruppo inziale ma è chiaro che guarderò tutti. La divisione in due tranche servirà nella prima parte a fare un lavoro fluido e omogeneo. Allo stesso tempo potrò visionare tutti i ragazzi da vicino e vedere chi può fare al caso della prima squadra da subito».

I tifosi sono preoccupati per l'andamento del calciomercato: lo è anche lei o pensa che il club abbia le idee chiare?
«Sia la società che il sottoscritto abbiamo le idee molto chiare. Sappiamo benissimo che il mercato in Italia, già di per se' particolare, finisce tardissimo e per questo la fretta può essere deleteria. Operazioni che puoi fare tra qualche giorno o qualche settimana magari adesso non sono ancora fattibili. Oppure si chiude un'operazione adesso per poi scoprire dopo due settimane che si poteva fare meglio. Occorre calma e tranquillità. Il mercato chiude a fine agosto e c'è tutto il tempo. Ma al di là del mercato, io mi soffermerei sulla qualità della rosa che ho a disposizione. La rosa è valida, ci sono giocatori che per mille motivi l'anno scorso non hanno reso come ci si aspettasse. Il mio lavoro, coadiuvato dallo staff, sarà indirizzato a rilanciare questi calciatori. Poi vedremo, se mancheranno dei tasselli si cercherà di fare scelte giuste ma senza avere fretta».

Intanto due innesti già ci sono, parliamo di Adnan e Edenilson...
«Certo. Adnan l'ho visionato e le premesse sono buone. Deve confermarle ma ha delle qualità che si sono intraviste. Edenilson poi è un giocatore reduce da un campionato straordinario con il Genoa, rientra da un prestito, va considerato un acquisto a tutti gli effetti. Ma ribadisco che faremo anche delle valutazioni sui giocatori che non hanno avuto un rendimento pari alle aspettative».

Che ruolo avranno i 'senatori'?
«Saranno il cosiddetto zoccolo duro, i punti di riferimento per i nuovi e per i giovani sia in campo che fuori. La loro esperienza sarà importante. Parliamo di calciatori come Di Natale, Pinzi, Domizzi e Danilo che hanno segnato le fortune dell'Udinese contribuendo ai piazzamenti di alta classifica e alle qualificazioni alle coppe europee».

Un'altra preoccupazione dei tifosi è che la proprietà si dedichi più al Watford che all'Udinese...
«Onestamente non credo che sia così. Dal primo momento in cui ho incontrato la famiglia Pozzo ho sentito subito una bella pressione addosso che mi ha fatto capire quanto abbiano a cuore le sorti dell'Udinese. Il presidente è stato chiaro nel chiedere impegno per fare un campionato importante e lavorare sodo».

Un'altra forma di pressione buona arriverà dal pubblico con il nuovo stadio...
«Lo stadio è un gioiellino. I tifosi se lo meritano perché in questi anni sono state fatte tante cose importanti. E' giusto che possano vedere la partita da un palcoscenico simile. Ci sono tutte le prerogative per fare bene. Il calcio impone molta pazienza, sono convinto che faremo quello che dovremo fare e ai nastri di partenza ci presenteremo con una rosa più che competitiva». 

Nel calcio non si possono promettere risultati, ma qualcosa ai tifosi si può promettere?
«Io posso promettere di lavorare sodo dalla mattina alla sera, ventiquattro ore su ventiquattro. Ho sempre fatto così e posso dirlo senza timore di essere smentito. Il lavoro aiuta a raggiungere gli obiettivi. Non bisogna lasciare nulla al caso e non lesinare energie. Pur sapendo che nel calcio a volte un 'ciuffo d'erba' può cambiare un risultato e una stagione, se si parte con i presupposti del lavoro e dell'impegno si è agevolati nel raggiungere gli obiettivi».

La chiacchierata con il mister Stefano Colantuono si chiude con un saluto ai tifosi...
«Li saluto cordialmente e li aspetto al campo da lunedì 6 luglio. Faremo delle sedute di allenamento alle quali i tifosi potranno assistere dall'esterno».