27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Immigrazione

Ex caserma Cavarzerani: parte il cantiere per il Centro accoglienza

Entro la fine di agosto la tendopoli sarà smontata per lasciare posto a un Centro per i richiedenti asilo. L'intervento di adeguamento avrà un costo di 170 mila euro e sarà gestito dalla Protezione civile regionale

UDINE – Partiranno nella giornata di martedì i lavori per la ristrutturazione dell'ex caserma Cavarzerani di via Cividale a Udine, individuata come struttura hub per la prima accoglienza dei richiedenti asilo che arrivano in Friuli Venezia Giulia. L'intervento sarà realizzato dalla Protezione civile regionale che anticiperà le risorse necessarie (170 mila euro circa), successivamente rimborsate dallo Stato.
L'intervento in questione riguarda il primo lotto di lavori che andrà a dotare la struttura dei servizi igienici e dell'impianto elettrico, contestualmente ad alcuni interventi edili per riallestire le aree adibite a dormitorio. Alla fine di questa serie di lavori, che dovrebbero durare 40 giorni, la Cavarzerani sarà pronta a ospitare i migranti sotto la gestione della Prefettura di Udine.

La tendopoli dotata di acqua corrente ed energia elettrica
«Nel frattempo - ha spiegato il direttore della Protezione civile regionale, Luciano Sulli - abbiamo dotato la tendopoli allestita nell'area dell'ex caserma di acqua corrente e dell'impianto di energia elettrica, liberando in questo modo i Vigili del fuoco e i volontari della Protezione civile della necessità di presidiare la stessa tendopoli per 24 ore al giorno».
Torrenti ha espresso «grande soddisfazione per l'inizio dei lavori alla Cavarzerani. Una dimostrazione di come, laddove ci si prende carico delle responsabilità, si può intervenire in tempi brevi. L'individuazione e la sistemazione delle sei strutture hub - ha aggiunto l'assessore - permetterà di dare piena attuazione al modello di accoglienza diffusa che stiamo predisponendo in Friuli Venezia Giulia».

La pressione sul Fvg si allenta
Per le strade, di migranti, se ne vedono molti meno in questi giorni. Il merito è dello Stato, che ha trasferito 200 profughi dal capoluogo friulano in altri centri di accoglienza sparsi per l’Italia, e della diminuzione di arrivi via terra attraverso i valichi con Austria e Slovenia. Stesso discorso per Trieste, dove lunedì sono stati fatti partire altri 100 richiedenti asilo. «Il Governo continua a mantenere i suoi impegni con la Regione e confidiamo di avere presto buone notizie anche per la situazione di Gorizia».