26 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Enti locali

Mazzaro (Pagnacco): «Ecco perchè ho votato no alla Uti ‘Grande Udine’»

Il sindaco era pronto ad agire diversamente se fosse stato modificato il sistema di voto, permettendo a tutti i Comuni di avere pari dignità. Alla fine la sua proposta non è stata accolta

UDINE – Luca Mazzaro è uno di quei sindaci che si è espresso contro lo statuto dell’Uti del Friuli Centrale. La sua posizione, però, avrebbe potuto essere diversa se qualcosa fosse cambiato nelle modalità di voto. La diffidenza verso la riforma degli enti locali sarebbe rimasta, ma Mazzarro, primo cittadino di Pagnacco, era pronto a fare un mezzo passo indietro dando il via libera allo statuto, nonostante la sua firma compaia nel ricorso al Tar contro la riforma. Tutto, come ci tiene a rimarcare lui stesso, per il bene dei suoi concittadini, mettendo da parte le appartenenze politiche. Invece è andata diversamente. 

I dubbi del sindaco Mazzaro
«Dare valenza giuridica a un organismo non eletto direttamente è per me un passo molto pericoloso perchè non dimentichiamoci che tutti noi abbiamo ricevuto un mandato con il voto che, anche se sembra sia passato di moda, è alla base della vera democrazia. E’ alle persone che dovremo rispondere quando proveranno direttamente i disservizi che questa legge causerà, legge nata nel nome del taglio dei costi e del conseguente risparmio economico. Ebbene almeno su una cosa siamo tutti d’accordo – precisa – questa riforma non porterà benefici economici anzi, i costi per I cittadini aumenteranno come sottolineato più volte anche in assemblea Anci». Detto questo Mazzaro ricorda come la Regione non abbia accettato il cambio di Uti votato dal Consiglio comunale di Pagnacco, per ragioni, secondo lui, «prive di fondamento».

La proposta di Pagnacco
Il sindaco chiedeva le garanzie dare la possibilità a Pagnacco di avere pari dignità rispetto agli altri Comuni dell’Uti, Udine su tutti. «Se portiamo avanti lo statuto com’è adesso tre Comuni, da soli, potrebbero bastare per imporre le scelte sugli altri nove, e non credo sia la soluzione migliore. Lo statuto base fornito dalla Regione è un’indicazione: noi abbiamo tutti 1 voto e siamo padroni del nostro destino, del futuro dei nostri cittadini. In questo momento Pradamano, che è il Comune più piccolo, per votare questo statuto vale uno come Udine, perché è così che dovrebbe funzionare in un’Unione di Comuni, dove si condividono servizi per la popolazione e dove tutti devono trarne vantaggio. Perché il più piccolo non deve essere fagocitato dai più grandi, anche se è chiaro a tutti che Udine con le sue complessità e specificità avrà sempre una maggiore influenza nelle scelte».
Una proposta che non è stata accolta e che portato Mazzaro, insieme ai colleghi di Martignacco, Pasian di Prato e Pavia di Udine a votare contro lo statuto dell’Uti, portando l'Unione, inevitabilmente, al commissariamento.