29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
L'attacco

Compravendita case: gli agenti immobiliari se la prendono con le banche

Il rischio, per il Consorzio Quore, è una concorrenza sleale provocato dal venir meno dell’obbligo di terziarietà. «Le banche si occupino di concederebbe il credito, di denaro e di finanza», tuona Gussetti

UDINE - Gli agenti immobiliari dichiarano guerra alle banche, sempre più impegnate nella compravendita di case. A portare avanti la battaglia è il Consorzio Quore, la rete di agenzie presente in provincia di Udine, che punta il dito contro le ‘anomalie connesse all’esercizio da parte di alcuni istituti di credito dell’attività di intermediazione immobiliare’. «Così facendo – continua il Consorzio presieduto da Nicola Gussetti – si genera una situazione di concorrenza sleale, ma quel che è peggio sono i potenziali e pericolosissimi rischi a danno del consumatore».

Viene a mancare l’obbligo di terziarietà
Lo sbarco dei big del credito nel mondo della compravendita è ormai diventata una certezza, a tal punto che a livello nazionale sono già partiti i primi esposti da parte delle associazioni di categoria.
E la situazione non cambia nemmeno nella provincia di Udine, dove ora gli agenti immobiliari temono che il mercato, già destabilizzato per la nota situazione economica, possa essere ulteriormente vessato da iniziative che porteranno danno ai consumatori. «Si tratta del venir meno dell’obbligo di terziarietà che il mediatore deve avere per legge - sottolinea il presidente Gussetti -. Immaginiamo un cliente che non riesca a far fronte al proprio debito nei confronti della sua banca e che la stessa poi si occupi della vendita dell’immobile dato in garanzia. In questa fase la banca non può essere considerata super partes, essendo ovviamente interessata in primis a salvaguardare la restituzione del credito concesso. Il potenziale conflitto di interesse di un istituto di credito che si occupa anche di intermediazione immobiliare è evidente ed è  fortissimo, perché mediatore è solo chi mette in relazione le parti, ma senza essere legato a una di loro da altro tipo di rapporto. Se gli istituti bancari entreranno nel mondo dell’intermediazione  - aggiunge – non saranno mai dei veri mediatori immobiliari, perchè conoscono tutto delle finanze dei clienti e perché sono legati a loro, in qualità di creditori, con forti garanzie, quali ad esempio il vincolo ipotecario. Tutto ciò metterà, così, i consumatori in una posizione di ulteriore forte debolezza».

Le banche potrebbero occuparsi dell’intera filiera di vendica casa
Il rischio, secondo il Consorzio, è che le banche si occupino dell'intera filiera: dall'acquisizione, all'erogazione del mutuo, alla vendita e alla rivendita dell’immobile. La richiesta avanzata alle autorità competenti è quindi in sostanza quella di bloccare questo tipo di attività degli istituti di credito.
«Siamo di fronte a una violazione delle basilari regole di trasparenza e correttezza che tutti gli intermediari sono tenuti a osservare nei rapporti con i consumatori.  Le banche – conclude il Consorzio Quore - devono occuparsi di credito, di denaro e di finanza e gli agenti immobiliari professionali di intermediazione».