23 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Un percorso impostato nel 2011

Boom di iscrizioni al Malignani di San Giovanni al Natisone

I ragazzi in prima sono passati da 8 a 39. Grande la soddisfazione del presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon

 SAN GIOVANNI AL NATISONE – Da 8 a 39 iscritti. Sono i numeri che certificano il successo della formula professionale della sede staccata del Malignani a San Giovanni al Natisone, che in quest’anno scolastico si ritrova con iscrizioni quintuplicate e due classi prime ai blocchi di partenza. Una realtà destinata a diventare un polo di eccellenza per la formazione di tecnici specializzati, moderna e con un laboratorio all’avanguardia, che per l’anno 2015/16 sarà frequentata da trentanove giovani provenienti dai Comuni del triangolo della sedia, ma anche dal goriziano e perfino da Trieste. Frequenteranno un biennio unificato per le varie specialità dopo il quale è previsto un triennio che riguarderà espressamente la meccatronica del legno orientato a preparare i tecnici che assistono le linee produttive nell’industria del legno.
«E’ una notizia che ci ha riempito di soddisfazione e che testimonia come si sia imboccata la direzione giusta – commenta il presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon - per creare a San Giovanni al Natisone un polo formativo rinnovato al passo con le tante aziende del comparto del legno che, reinventando le loro produzioni, hanno saputo restare competitive sul mercato».

Le imprese hanno sempre creduto nelle potenzialità dell’ex Ipsia Mattioni di San Giovanni al Natisone, schierandosi con convinzione già in tempi non sospetti nella riconversione formativa dell’Istituto. «Già nel 2011 – ricorda Tonon – cominciammo a impostare i passaggi necessari affinchè si concretizzasse il progetto di accorpamento dell’Ipsia Mattioni al Malignani di Udine. Il nostro intento è stato quello di condividere questo progetto con il territorio, con il reciproco coinvolgimento di Catas, Cciaa, Asdi, Ufficio Scolastico Regionale, Comune e Provincia di Udine, nonché della Regione, e sempre da palazzo Torriani era partito un attento studio per capire i fabbisogni delle aziende. Ho sempre ritenuto necessario, assieme ai colleghi imprenditori della zona – mette in luce Tognoni – che il percorso di rinnovamento che il Distretto sta compiendo, dovesse essere accompagnato e supportato dall’inserimento di giovani tecnici molto qualificati nelle aziende, offrendo una proposta didattica, legata al mondo dell’arredo, del legno e dei materiali complementari (metallo e plastica), capace di leggere i cambiamenti del settore produttivo».