28 marzo 2024
Aggiornato 23:00
Solidarietà

'Friuli Mandi Nepal Namastè' raccoglie più fondi dello Stato per i terremotati

A renderlo noto il presidente dell’Associazione, tra i premiati della 18^ edizione della 'Giornata della solidarietà sociale' promossa a Tarcento dalla Fnp Cisl Alto Friuli

TARCENTO - Quattro associazioni che quotidianamente nell’ombra compiono un lavoro essenziale. Quattro storie di gruppi di persone uniti da valori unici. Quattro realtà che fanno il bene di altrettanti territori senza ricevere nulla in cambio. Sono i premiati della 18^ edizione ‘Giornata della solidarietà sociale’ andata in scena all’Auditorium di Tarcento e promossa come ogni anno dalla Fnp Cisl Alto Friuli, la federazione dei pensionati guidata da Giancarlo Tabacco.
Si tratta dell’Associazione ‘Friuli Mandi Nepal Namastè’ di Malborghetto, l’associazione ‘A 360°’ di Tolmezzo, l’associazione Avulss di San Daniele del Friuli e la ‘Scuola Nuova di Tarcento’.

L’esperienza in Nepal
I veri protagonisti della giornata sono stati i volontari delle associazioni premiate che, a turno, hanno voluto raccontare l’impegno che ci mettono sul campo ogni giorno. Massimo Rossetto di Friuli Mandi Nepal Namastè, ricordando l’inizio delle prime collaborazioni con il Nepal avvenuto 15 anni fa, ha spiegato: «Non siamo professionisti, non siamo missionari, in Nepal ci siamo andati per le montagne e ci siamo tornati per le persone. Grazie al nostro tempo libero siamo riusciti a costruire cinque scuole frequentate da mille bambini, e ancora abitazioni, servizi per la popolazione, un rifugio per le bambine vittime di abusi. Il nostro – ha aggiunto – era un nostro obbligo morale che dall’aprile scorso si è fatto ancora più forte, dopo lo spaventoso terremoto che ha provocato più di 10 mila vittime. Ci sono ancora paesi in balia di loro stessi: ci sono quasi 600 famiglie che hanno bisogno di ripari mentre i monsoni incombono».Quindi Rossetto ha voluto testimoniare ai presenti un dato emblematico: «In 4 mesi abbiamo inviato più risorse noi in Nepal di quanto ha stanziato lo Stato italiano, e non ci fermeremo perché hanno ancora bisogno di noi».