28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
L'iniziativa

Incidenti causati da fauna selvatica, 212 richieste di indennizzo nel 2015

Posizionati dalla Provincia di Udine 230 dissuasori tra ottici e acustici a Pagnacco per prevenire gli impatti con cinghiali e caprioli

UDINE - Sono 212 le richieste di indennizzo presentate dai privati alla Provincia di Udine da gennaio a oggi per danni agli autoveicoli causati dall’impatto con cinghiali, cervi e caprioli. Rimborsi che toccano un ammontare complessivo di 460 mila euro. Sulla base di un apposito trasferimento regionale, l’amministrazione provinciale procederà il prossimo anno con la liquidazione degli importi fino a un massimo dell’80% del danno documentato.

Per prevenire gli incidenti causati dalla fauna selvatica e per tutelare l’incolumità pubblica, l’amministrazione provinciale di Udine ha avviato un progetto sperimentale nel territorio di Pagnacco dove, su alcuni tratti delle provinciali 49 e 51, sono stati posizionati 230 dissuasori tra ottici e acustici per dissuadere, appunto, cinghiali e caprioli dall’attraversare la strada in concomitanza con il passaggio dei veicoli. L’intervento è stato finanziato dalla Provincia di Udine, realizzato dalla locale Riserva di Caccia ‘Colline moreniche’ (distretto venatorio 5) che lo aveva proposto, e condiviso dall’amministrazione comunale.

A spiegare nei dettagli l’iniziativa, l’assessore provinciale alla caccia e pesca Marco Quai che, oggi, insieme al sindaco di Pagnacco Luca Mazzaro, al direttore della riserva Ivan Canciani ha effettuato un sopralluogo sulla sp 51, nel tratto che da Tavagnacco conduce a Pagnacco, dove sono stati collocati i dispositivi. «Si tratta di un sistema altamente innovativo già in uso in Germania, in Austria e in Svizzera che ha registrato ottime performance: i sinistri causati da animali selvatici sono diminuiti del 43%, praticamente quasi dimezzati, con un chiaro beneficio sia per gli utenti della strada, sia per la prevenzione e la salvaguardia della fauna selvatica locale». 10 mila 200 euro la spesa sostenuta dall’amministrazione provinciale che ha così finanziato l’acquisto dei dispositivi posati sui paracarri lungo 4 chilometri di strade provinciali.

Ecco il funzionamento dei dissuasori: quelli ottici sfruttano il fascio di luce dei fari dell’auto deviandolo verso i lati della strada al fine di dissuadere l’animale dall’attraversare; quelli acustici, sempre al passaggio del veicolo, emettono ultrasuoni percepiti dagli animali e non dall’uomo. «I dispositivi – prosegue Quai – sono stati sistemati lungo i tratti di strada inclusi sul territorio del comune di Pagnacco maggiormente ‘frequentati’ dalla fauna selvatica. Se i risultati di quest’operazione saranno soddisfacenti potrà essere estesa ad altre aree dello stesso Comune ma anche della Provincia dove si verificano con maggiore frequenza gli attraversamenti di cinghiali e caprioli». Oltre a gestire la liquidazione degli indennizzi ai privati per i danni provocati dalla fauna selvatica, l’Ente dunque attiva misure preventive per contrastare il problema degli impatti causati dalla fauna selvatica. Misure che consentono di centrare due obiettivi: evitare i sinistri ma anche tutelare la fauna locale.