19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Sicurezza a Udine

Aggressione in Borgo Stazione: le reazioni

Addolorato il sindaco, la presidente della Regione ribadisce come chi sbaglia debba pagare. E se Leoncini (Pd) chiede il rispetto delle regole, Pittoni (Ln) pretende uno stop dei flussi di coloro che non scappano dalle guerre

UDINE – Non si sono fatte attendere le reazioni delle istituzioni il giorno dopo l’aggressione subita da una ragazza in Borgo Stazione. Il primo a prendere posizione è stato il sindaco di Udine, Furio Honsell, seguito dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani, dal capogruppo della Lega Nord Mario Pittoni e dal segretario cittadino del Pd, Enrico Leoncini.

Le parole di Honsell e Serracchiani
«Sono molto addolorato per quanto è accaduto, sono episodi inaccettabili per una città come Udine e non devono più ripetersi – afferma il primo cittadino –. È intollerabile che la civiltà con la quale la città ha trattato tutti gli immigrati venga ricompensata con gesti di violenza come questi». Nel condannare l'atto di violenza il primo cittadino ha parole di elogio per le forze di polizia. «Sono lieto che le forze dell'ordine siano intervenute immediatamente e questa in effetti è la dimostrazione di come la sicurezza viene assicurata nella nostra città – sottolinea Honsell –. Episodi come quelli di Colonia devono essere assolutamente prevenuti».
Perentorie le parole di Serracchiani: «Le regole valgono per tutti e si applicano senza sconti anche agli stranieri: chi delinque paga. La situazione è sotto controllo, ma bisogna rispondere a una percezione di insicurezza dei cittadini».

La posizione di Leoncini e Pittoni
«Benché sia comprensibile che un fatto di questa gravità scuota tutti, è importante ricordare il costante lavoro di controllo fatto dalle forze dell'ordine, quotidianamente occupate nel presidiare il territorio. Non a caso – ricorda  Leoncini - il colpevole è stato arrestato un minuto dopo aver compito il fatto». «Fatti come questi – chiude – non devono vanificare il lavoro fatto a tutti i livelli per offrire la giusta accoglienza ai profughi. D'altro canto, l'accoglienza può esserci ed essere efficace solo nel rispetto delle regole».
Il leghista Pittoni sposta l’attenzione su un altro versante: «Il trentaduenne marocchino che ha aggredito la ventenne friulana non proviene da zone di guerra. A che titolo risulta ‘richiedente protezione internazionale’?». «L'amministrazione cittadina - spiega Pittoni – insiste a chiedere a Roma fondi e la possibilità di utilizzare strutture militari per gestire più immigrati, senza preoccuparsi di marcare la differenza tra profughi di guerra e migranti in cerca di fortuna. Chi ci amministra dovrebbe pretendere interventi concreti per respingere i finti profughi e raffreddare i flussi di chi cerca fortuna, in quanto il Paese non è più in grado di reggere l'accoglienza a oltranza».