19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Presentato l’8 marzo

«Sicura sempre»: la guida sulla sicurezza della Provincia di Udine

L'assessore Battaglia: «Sono piccoli gesti, ma che talvolta, a causa della frenesia della vita quotidiana, vengono dimenticati. Questo vademecum è un modo attraverso il quale vogliamo far sentire le donne (ma non solo) più sicure»

UDINE – L’8 marzo. Non è una data casuale. Si tratta di una scelta voluta. «Un segnale». Proprio in occasione della Giornata Internazionale della Donna, la Provincia di Udine ha presentato una nuova iniziativa pensata per le donne. ‘Sicura sempre’, questo il nome del progetto nato dalla collaborazione fra la Provincia e la Polizia di Stato. Si tratta di un piccolo volume, all’interno del quale sono presenti «accorgimenti utili per sentirsi più sicuri. Alcuni suggerimenti – come spiegato dall’assessore alle politiche sociali, Elisa Asia Battaglia che, assieme al presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, al questore di Udine, Claudio Cracovia e al capo della Squadra mobile, Massimiliano Ortolan, ha raccontato il progetto – che possono a primo acchito apparire banali, ma che in realtà possono rivelarsi molto importanti». «Sono davvero piccoli gesti, ma che talvolta, a causa della frenesia della vita quotidiana, vengono dimenticati. Questo vademecum è un modo attraverso il quale vogliamo far sentire le donne (ma non solo) più sicure».

Ma quali sono questi suggerimenti?
Ecco quindi che sfogliando le pagine colorate di questo libricino tascabile e in doppia lingua (italiano e friulano, «perchè vogliamo raggiungere più persone possibile») troviamo consigli come: ‘Viaggia sempre con la sicura abbassata’, oppure ‘Se sei in bici evita di riporre le borse nel cestino davanti a te’, ma anche ‘Quando sei a piedi tieni sempre la borsa dal lato opposto a quello di scorrimento del traffico’. Tra i suggerimenti anche ‘Non fare operazioni di prelievo bancomat in zone isolate o buie quando sei sola’ e ‘In un quartiere isolato o se percepisci una situazione di pericolo tieni il cellulare impostato sul 113 (è sconsigliato usare Mp3 o cellulare, rende meno attente e vulnerabili)’, ultimo, ma non in ultimo ‘Non inserire informazioni personali sui social network’. Perchè, come chiarito da Cracovia, «la prima difesa è l’azione che ognuno pone in essere per difendersi». Accanto infatti al costante lavoro e all'impegno delle forze dell’ordine, è molto importante l’azione che ognuno può svolgere individualmente. «La scelta di muoversi in questa direzione, pubblicando la guida, - ha aggiunto il questore - è un segnale importante. La sicurezza esce dai palazzi e fa rete. Oggi la sicurezza è condivisa, partecipata».

Quando l’orco è dentro le mura di casa
Ma la sicurezza non vede essere ricercata e pretesa solo fuori dalle mura di casa. Bensì anche al loro interno. E, purtroppo, non sempre è così. I fatti di cronaca di questi giorni ce lo ricordano, in tutta la loro durezza, ancora una volta. Sull’argomento è tornato anche il questore che ha ricordato come «spesso la violenza non viene dalla strada, ma è confinata alle mura domestiche». Anche in questo caso «lo Stato, gli Enti locali e le associazioni stanno lavorando con tenacia per creare rete, affinché le vittime dei soprusi possano uscire dalla solitudine, trovare la forza e il coraggio di non avere vergogna di quanto accade, come invece spesso succede e, cosa ancor più importante, di non sentirsi colpevoli».

È necessario quindi un cambiamento culturale. Un cambiamento che coinvolga tutti, uomini e donne. Un cambiamento fatto di rispetto, libertà e apertura verso gli altri.