29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Calori o Bertotto al posto di Colantuono?

Udinese contestata dai tifosi: il racconto della giornata

Tutto è cominciato con lo sciopero del tifo per i primi 15 minuti della partita ed è poi sfociato in cori contro giocatori e società. Attimi di tensione al fischio finale e fuori dallo stadio

UDINE – Protesta doveva essere e protesta è stata. Prima, durante e dopo la partita tra Udinese e Roma, gli ultras hanno contestato giocatori e società. Non sono mancati momenti di tensione al termine dei 90 minuti, sotto la Curva, e fuori dallo stadio, per una situazione inusuale in una piazza come Udine.
I tifosi sono delusi dall’andamento della stagione e amareggiati per l’atteggiamento della squadra. Oltre a non aver gradito le operazioni di mercato della famiglia Pozzo.

Un pomeriggio di protesta
Prima della partita, all’esterno dello stadio, tutto è tranquillo. Sembrerebbe una domenica qualunque. Ma basta varcare i tornelli per accorgersi che, quella con la Roma, non sarà una sfida qualunque. Entrati nello stadio c’è chi consegna il volantino pubblicato in settimana dagli ultras, dove vengono spiegate le ragioni dello sciopero del tifo. Un silenzio programmato per 15 minuti. Sugli spalti, dove solitamente si posizionano gli ultras, c’è uno striscione con la scritta ‘Adesso basta, ora tocca a voi’. Sullo sfondo uno dei capi della Curva Nord invita tutta la gente, anche il tifoso della domenica, a uscire dall’impianto aderendo allo sciopero. Un invito che alla fine sarà raccolto solo dai tifosi ‘duri e puri’, qualche migliaio di persone. Molti altri sceglieranno di restare seduti al proprio posto, fischiando sonoramente mister Colantuono alla lettura delle formazioni. E’ la prima volta che accade.
Gli ultras, invece, seguiranno il primo quarto d'ora della partita con la Roma (durante il quale, tra l’altro, i giallorossi passeranno in vantaggio) all’ingresso dello stadio Friuli, davanti ai maxischermi.
Qui l’atmosfera è tranquilla, tra cori, risate e qualche protesta. ‘Senza di noi lo stadio è un funerale’ e 'Noi non ci facciamo prendere in giro’ sono gli slogan più gettonati dai capi ultras.

Gli ultras entrano e si scatenano nel finale di partita
Passati i 15 minuti gli ultras fanno il loro ingresso sugli spalti, al grido di ‘l’Udinese siamo noi’. Il primo tempo trascorre tranquillo e la Curva Nord continua a cantare anche durante l’intervallo. Instancabile. E’ dopo il raddoppio della Roma che la protesta si scatena: viene preso di mira paron Pozzo e soprattutto i giocatori. ‘Andate a lavorare’, ‘Tirate fuori i c….’ sono i cori che si ripetono. Tra i più bersagliati c’è mister Colantuono. La tensione sale e al triplice fischio finale, i giocatori decidono di avvicinarsi alla curva, nonostante le urla dei supporters. Molti di loro hanno un atteggiamento rassegnato, sembrano realmente dispiaciuti dalla situazione. Volano insulti da parte degli ultras più intransigenti e viene lanciato qualche bicchiere di plastica pieno di birra. Il capitano Totò di Natale cerca di rasserenare gli animi, ma Danilo reagisce e risponde a muso duro ai tifosi prima di essere allontanato. La protesta prosegue fuori dall’impianto, con un centinaio di ultras che continuano a intonare ‘L’Udinese siamo noi’ all’uscita dei giocatori in auto, scortati da un cordone di sicurezza.

A Udine le proteste sono rare
Una situazione surreale per una piazza come Udine, dove proteste di questo tipo sono rare. Evidentemente quest’anno si è passato il segno, per riuscire a far surriscaldare anche gli animi dei supporters friulani, solitamente pacifici. Ormai la zona retrocessione dista solo 4 punti e l’Udinese vista in campo contro Frosinone e Roma non pare essere in grado di lottare con la grinta e la determinazione necessarie per salvarsi.  Anche Colantuono non sembra più in grado di farsi ascoltare dai giocatori, e di certo il fatto di essere diventato un bersaglio della Curva non aiuta. Forse è arrivato il momento di dare una scossa all’ambiente e di salutare il tecnico di Anzio. Chi chiamare al suo posto? Nell’ambiente bianconero circolano già i nomi di due illustri ex: Alessandro Calori e Valerio Bertotto. Staremo a vedere.