28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Manifesto affisso all'entrata

La Friuli dice no alla mafia rifiutandosi di vendere il libro di Riina

Scelta di campo della libreria di via dei Rizzani, a Udine. «E’ indegno vedere pronunciare i nomi di Falcone e Borsellino da persone che non hanno un’anima pulita», commenta uno dei soci del negozio

UDINE – ‘In questa libreria non si ordina né si vende il libro di Salvatore Riina’. Un messaggio chiaro, inequivocabile, affisso giovedì all’entrata della libreria Friuli, in via dei Rizzani, a Udine. Qui non si troverà ‘Vi racconto mio padre’, il libro di Salvo Riina, figlio dl boss della mafia Totò Riina, condannato per la morte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e per altre decine di delitti mafiosi.
«L’idea è stata di Riccardo – racconta Sara Rosso. Insieme alla sorella Laura e appunto a Riccardo Turcati gestisce la libreria – che dopo aver visto sui social l’immagine affissa a Catania ha voluto riproporla anche da noi. Siamo stati subito d’accordo».

Per ora nessun cliente ha richiesto il libro di Riina, finito al centro di un caso politico dopo la 'comparsata' del figlio del capo di Cosa Nostra a ‘Porta a Porta’, nel salotto di Bruno Vespa. «E’ indegno vedere pronunciare i nomi di Falcone e Borsellino da persone che non hanno un’anima pulita», si limita a dire Riccardo commentando l’apparizione in tv di Salvo Riina. «Faccio la radical chic – aggiunge Sara Rosso – ma non ho seguito la trasmissione. Mi sono informata su Facebook solo dopo l’affissione della foto fuori dalla libreria. Non mi piace guardare la tv proprio per questo motivo, perché ormai è carica solo di sensazionalismo. E qualcuno lo chiama pure giornalismo».

Nessun timore di veder scappare via qualche cliente per questa scelta ‘di campo’ contro la mafia. «Con la nostra fortuna il libro sarà sicuramente un super best seller – chiosa Sara accennando un sorriso – ma siamo convinti del nostro gesto. Non a caso abbiamo fatto richiesta di poter apporre il simbolo di ‘addio pizzo’, dell’Associazione di imprenditori di Catania, ma non è stato possibile». Una posizione netta, quindi, contro ogni tipo di mafia. 

Forse venderanno qualche libro in meno, ma alla Friuli hanno dimostrato coraggio, scegliendo di perseguire la strada dell’indignazione non soltanto a parole (come fa la stragrande maggioranza delle persone) ma con i fatti!