20 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Di cosa hanno paura i giovani? Del lavoro

Di cosa hanno paura i giovani? Del lavoro

Emerge non solo la preoccupazione di non trovarlo, ma anche che attraverso quella di trovare un impiego che li realizzi, li renda felici, li emancipi e li renda indipendenti, in grado di poter costruire una famiglia

UDINE – È il lavoro la paura più diffusa fra i giovani, 4 ragazzi su 10 - il 41,2% degli intervistati – lo mettono al primo posto nell’inchiesta ’Rischi lontani/paure vicine’ promossa dal Laboratorio di Sociologia del Dipartimento di Lingue e Letterature, Formazione e Società (DILL) – Università degli Studi di Udine con la partnership della XII edizione del festival vicino/lontano di Udine, in programma dal 5 all’8 maggio. Lavoro non solo per la preoccupazione di trovarlo: fra i ragazzi emerge anche il desiderio di trovare un lavoro che li realizzi, che li renda felici, che li emancipi e li renda indipendenti, in grado di poter costruire una famiglia. Ma anche di trovare un lavoro che non li porti lontano da chi amano e che non li faccia rimanere da soli. L’inchiesta che mette a fuoco i giovani e le loro paure è stata condotta da 11 studenti della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Udine, che hanno intervistato 95 giovani su questo tema. Il gruppo di lavoro è stato coordinato da Valentina Bernardinis, studentessa magistrale di Comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni a Gorizia, per garantire un coinvolgimento e una motivazione con occhi da giovane, con la  guida scientifica di Nicola Strizzolo, docente di Sociologia dell’Educazione e coordinatore del Laboratorio di Sociologia, con alle spalle ricerche nazionali e internazionali su giovani, media e devianze. Strizzolo ha impostato il disegno di ricerca, il profilo scientifico, la sintesi dei risultati e la stesura del report.

49 degli intervistati sono ragazze, 46 ragazzi
L’età media è di 20 anni (anche la più frequente e quella entro la quale si collocano metà dei ragazzi, con una media delle differenze della media al di sotto dei due anni), quella minima 15 anni, la massima 25. I giovani raggiunti sono per lo più del nord est, con qualche eccezione per due siciliani, un romano, uno dal sud (non specificato) e una slovacca. La stragrande maggioranza studia (84), alcuni fuori regione, altri all’estero (Francia, Inghilterra e Olanda), 2 sono studenti lavoratori, quattro lavorano, uno è un imprenditore alberghiero con il padre e tre sono disoccupati.

Uno spaccato molto credibile del mondo studentesco giovanile del nord est
«Le paure più diffuse sono legate al lavoro, alla solitudine e al non poter costruire famiglia, ma anche al deludere le aspettative di quella di origine: per cui, conformemente a quanto riportato da ricerche quantitative, la famiglia per i giovani rappresenta un valore, una partenza e un approdo. È anche condivisa da alcuni una paura o insicurezza relazionale e in pochi casi qualcuno parla di società ad alta competizione, società in cui prevale l’odio, l’intolleranza, la più giovane cita il bullismo, mentre lo studente che si dichiara omossessuale teme per questo di poter essere oggetto di violenza e la studentessa in Francia ha espresso la paura di perdere i propri cari, come se sentisse vicine minacce concrete» conclude Strizzolo.

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