28 marzo 2024
Aggiornato 19:30
Verso Milano e Varese

Via da Udine 100 migranti. Ma la Lombardia non ci sta

L'assessore Bordonali parla di «favoritismi» del governo alla regione guidata dalla numero due del Partito Democratico, Deborah Serracchiani. Secca la smentita di Torrenti.

UDINE – Il governo decide il trasferimento di un centinaio di migranti da Udine alla Lombardia e subito scoppia la polemica. A innescarla è un componente della giunta Roberto Maroni, l’assessore Simona Bordonali, secondo cui il presidente del consiglio «ha deciso di fare questo ennesimo favore alla sua collega di partito Serracchiani», trasferendo cento profughi da Udine a Milano e Varese. Secca la risposta dell’assessore Fvg Gianni Torrrenti, che bolla come «fuori luogo» le osservazioni della collega lombarda.

Il trasferimento è stato disposto dal ministero su richiesta della Prefettura di Udine e seguito dalla polizia del capoluogo friulano, dove la caserma ha raggiunto la capienza massima. Attualmente ci sono migranti che dormono in alcune aree della città, ma si tratta di persone al di fuori dei circuiti dell'accoglienza, persone a cui è stato rifiutato l'asilo o profughi che erano stati trasferiti in altre realtà, ma che hanno scelto di rientrare in Friuli e hanno perso quindi il diritto all'assistenza.

Sulla polemica avviata dalla Lombardia, Torrenti chiude così: «Resta il fatto inoppugnabile che la popolazione della Lombardia è circa otto volte quella del Friuli Venezia Giulia e il suo territorio vasto il triplo, la sola Milano ‘pesa’ più di tutta la nostra regione. Forse siamo noi, in questo momento, a farci carico di un'accoglienza proporzionalmente maggiore, che peraltro gestiamo con ordine».